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Torna l'allarme influenza aviaria, rafforzate le misure di sicurezza in decine di allevamenti in tutta la provincia, a partire dalla Bassa Padovana, per evitare il diffondersi di contagi dopo i casi delle scorse settimane registrati anche in Veneto, nel Veronese, e Emilia Romagna, in provincia di Ferrara. Per ora non ci sono problemi negli allevamenti avicoli della nostra provincia, spiega Coldiretti Padova, ma è opportuno tenere alta la soglia di attenzione.
«I primi focolai avevano interessato alcuni stati europei - spiega Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova - fra cui Francia, Svezia, Repubblica Ceca e Finlandia, ora vi sono alcuni casi anche in Italia.
«Raccomandiamo pertanto - conclude Roncalli - di rispettare rigorosamente le prescrizioni veterinarie e tutte le misure volte a limitarne la diffusione e a rafforzare la sorveglianza attiva e passiva. Coldiretti Padova ricorda che sul fronte della produzione di carne avicola la nostra provincia è seconda in Veneto dopo Verona, con quasi 91,4 tonnellate realizzate nel 2019 per un fatturato di quasi 120 milioni di euro, in lieve ripresa dopo le difficoltà degli anni precedenti, nonostante i prezzi restino bassi. Ad incidere sull'incremento è stato il lockdown che ha portato ad un palco in avanti della produzione destinata al consumo domestico, insieme a quella delle uova che in Veneto supera i due miliardi di pezzi e copre oltre il 15% del mercato nazionale».
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