Torna l'influenza aviaria: misure di sicurezza rinforzate nella Bassa Padovana. Casi nel Veronese

Torna l'influenza aviaria: misure di sicurezza rinforzate nella Bassa Padovana. Casi nel Veronese
Torna l'allarme influenza aviaria, rafforzate le misure di sicurezza in decine di allevamenti in tutta la provincia, a partire dalla Bassa Padovana, per evitare il diffondersi...

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Torna l'allarme influenza aviaria, rafforzate le misure di sicurezza in decine di allevamenti in tutta la provincia, a partire dalla Bassa Padovana, per evitare il diffondersi di contagi dopo i casi delle scorse settimane registrati anche in Veneto, nel Veronese, e Emilia Romagna, in provincia di Ferrara. Per ora non ci sono problemi negli allevamenti avicoli della nostra provincia, spiega Coldiretti Padova, ma è opportuno tenere alta la soglia di attenzione. 

«I primi focolai avevano interessato alcuni stati europei - spiega  Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova -  fra cui Francia, Svezia, Repubblica Ceca e Finlandia, ora vi sono alcuni casi anche in Italia. Dapprima è stato interessato un allevamento in Provincia di Ferrara e in questi ultimi giorni sono stati confermati focolai anche in Veneto e in particolare in provincia di Verona. Il Ministero della Salute ha emanato un provvedimento teso a dare indicazioni operative per l'attuazione delle attività di rafforzamento delle misure di biosicurezza e di sorveglianza sul territorio nazionale. Viene messo in atto, dunque, un rafforzamento dell'applicazione delle misure  che riguardano in particolare la pulizia e disinfezione, il divieto di entrata nelle aziende di personale non autorizzato, lo stoccaggio e lo smaltimento delle carcasse, della lettiera e della pollina, il divieto di mantenere all'aperto il pollame e i volatili in cattività negli allevamenti delle zone A e B delimitate in base alla diffusione del contagio. Gli esperti mettono in guardia, siamo di fronte ad un virus particolarmente pericoloso, per il quale sembra essere in atto una delle più grandi epidemie mai verificatesi in Europa».

«Raccomandiamo pertanto - conclude Roncalli - di rispettare rigorosamente le prescrizioni veterinarie e tutte le misure volte a limitarne la diffusione e a rafforzare la sorveglianza attiva e passiva.  Coldiretti Padova ricorda che sul fronte della produzione di carne avicola la nostra provincia è seconda in Veneto dopo Verona, con quasi 91,4 tonnellate realizzate nel 2019 per un fatturato di quasi 120 milioni di euro, in lieve ripresa dopo le difficoltà degli anni precedenti, nonostante i prezzi restino bassi. Ad incidere sull'incremento è stato il lockdown che ha portato ad un palco in avanti della produzione destinata al consumo domestico, insieme a quella delle uova che in Veneto supera i due miliardi di pezzi e copre oltre il 15% del mercato nazionale».

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Il Gazzettino