Infiltrazioni e blackout elettrico, chiuse alcune aule del liceo nella sede del Bronx: cos'è successo

La sede del Bronx del liceo pordenonese
PORDENONE -  L’allarme, vista la presenza di ben due mezzi dei vigili del fuoco notata dagli impiegati degli uffici che si trovano nelle vicinanze, non era banale. E...

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PORDENONE -  L’allarme, vista la presenza di ben due mezzi dei vigili del fuoco notata dagli impiegati degli uffici che si trovano nelle vicinanze, non era banale. E non si è rivelato banale nemmeno il problema, dal momento che l’ordinanza parla apertamente di «copiose infiltrazioni d’acqua» e di aree momentaneamente inagibili. La situazione di emergenza riguarda la sede staccata storica del liceo Leopardi-Majorana. Quella del centro direzionale Galvani, cioè del Bronx. Le perdite dal soffitto interessano i piani più alti, ma il problema si è fatto sentire anche più in basso, dove fanno lezione gli studenti. Per questo, dopo un doppio sopralluogo dei vigili del fuoco, il Comune si è mosso con un’ordinanza che ora impone lavori urgenti. Ad occuparsene dovrà essere l’Ente di decentramento regionale, che ha in mano la gestione dell’edilizia scolastica superiore, mentre il Municipio è solo proprietario dei muri. 


La prima segnalazione è arrivata al comando pordenonese dei vigili del fuoco il 25 ottobre. Non c’entra quindi il maltempo delle ultime ore. Ad aggravare la situazione sarebbero state le piogge della scorsa settimana. La chiamata ai vigili del fuoco è partita dagli uffici del terzo piano.

I SOPRALLUOGHI

«È stato constatato in alcune stanze - si legge nell’ordinanza - un copioso gocciolamento d’acqua che filtrava attraverso il solaio di separazione con il piano superiore che ha determinato la necessità di sezionare l’impianto elettrico mediante lo stacco dalla linea di tutto il terzo piano». Dal sopralluogo è emerso che l’infiltrazione è causata dallo stato di degrado del manto impermeabilizzante della copertura piana dell’edificio dalla quale, attraverso il quarto ed il quinto piano l’acqua meteorica ha raggiunto il terzo piano dell’immobile. Una nuova chiamata ai vigili del fuoco, poi, è arrivata dal secondo piano, quello più utilizzato. Quindi un secondo sopralluogo, che ha riguardato l’intero stabile. «L’infiltrazione d’acqua raggiungendo il secondo piano dell’immobile occupato ha interessato il controsoffitto e il pavimento del corridoio uscita “B” - si legge ancora nell’ordinanza - e a quel punto il funzionario dei vigili del fuoco ha notificato il divieto di utilizzo delle aree». Il tutto «fino alla messa in sicurezza del controsoffitto in gesso e al ripristino della funzionalità dell’impianto elettrico». Al terzo piano, lato sud-est, i locali occupati sono risultati interessati da copiose infiltrazioni dal controsoffitto del corridoio in corrispondenza delle stanze 12 e 13 e nei locali archivio e ristoro. I locali al terzo piano in posizione nord-ovest sono risultati interessati solo marginalmente dall’infiltrazione e non è stata quindi necessaria nessuna inibizione all’utilizzo. Al quarto e quinto piano, al momento non utilizzati e quindi sgombri da arredi, sono state rilevate copiose infiltrazioni dal controsoffitto e notevole presenza di acqua sui pavimenti, oltre a presenza di acqua stagnante. Sono state in fine rilevate infiltrazioni in corrispondenza del corpo ascensori, che sono stati disattivati. L’ultimo sopralluogo, in data 26 ottobre, ha dato il via all’ordinanza «per arrivare alla completa riparazione-sostituzione della membrana impermeabilizzante della copertura con l’attività di asciugatura degli ultimi tre solai dell’immobile» e per «attivare tutte le attività di ripristino delle parti danneggiate». 

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Il Gazzettino