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PADOVA - Era un vero e proprio giallo. Perché non si capiva cosa causasse le infiltrazioni che stavano rovinando l'antico edificio e in particolare la loggia sud, tanto che nell'aprile scorso si erano persino staccati dei pezzetti di intonaco. Adesso il mistero è stato chiarito: si è accertato che tutti i guai del Pedrocchi sono riconducibili a un intervento pregresso effettuato in un pozzetto situato nel sottosuolo dalla parte di palazzo Moroni, danneggiato e mai ripristinato da chi con poca attenzione aveva effettuato il lavoro e quindi, essendo ostruito, impediva il regolare deflusso dell'acqua piovana, che risaliva creando chiazze di umidità sulle pareti. A risolvere la questione è stato l'assessore alla cultura Andrea Colasio, il quale, di fronte al perdurare delle criticità dello storico caffè jappelliano, ha disposto che venissero effettuate indagini approfondite, utilizzando una sonda dotata di telecamera in grado di mandare immagini sulla situazione presente nei sottoservizi. L'inconveniente nei giorni scorsi è emerso e lo scolo è stato immediatamente aggiustato. Una vicenda che si protraeva da tempo con una miriade di ipotesi sulle cause del problema e a luglio era persino stata trovata una pallina che era finita all'interno di una grondaia otturandola parzialmente, ma si era capito subito che non era la sua presenza a provocare la risalita dell'acqua sui muri.
Lavori eseguiti male
A entrare nei dettagli dell'operazione che ha consentito di mettere in sicurezza uno dei monumenti più importanti di Padova, nonché simbolo della sua identità, è stato ieri lo stesso Colasio, sollevato per il fatto che finalmente si sia scoperta l'origine del sinistro. «Siamo furibondi perché è inaccettabile che una ditta seria non si accorga di avere distrutto un pozzetto. Qualcuno non aveva fatto bene il suo lavoro in prossimità di un monumento vincolato. Posso capire che l'operaio abbia sbagliato, ma non accetto che chi doveva controllare non lo abbia fatto. Questo atteggiamento irresponsabile ha creato un danno al Pedrocchi, che è un bene monitorato come pochi anche dalla Soprintendenza».
«Purtroppo - ha aggiunto - l'incresciosa situazione si è verificata nel sottosuolo, dove non si poteva vedere cos'era accaduto.
Il ripristino
Dopo il ripristino dello scolo interrato, gli operai hanno iniziato a riposizionare la pavimentazione in porfido. E adesso il caffè jappelliano verrà rimesso a nuovo. «Voglio che il Pedrocchi sia bello e in perfette condizioni - ha concluso Colasio -. Abbiamo a disposizione 200mila euro con cui effettueremo gli interventi che servono a sistemarlo: entro un mese partiranno i lavori e verrà fatto tutto quello che è necessario, compresa la sistemazione delle logge, in particolare la sud».
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