Infertilità maschile: cos'è e come si scopre, ora c'è il decalogo. Preoccupa il crollo delle nascite

Il professor Carlo Foresta
PADOVA - Dal 28esimo convegno di Medicina della Riproduzione ad Abano Terme gli esperti lanciano l'allarme sui temi dell'infertilità maschile e...

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PADOVA - Dal 28esimo convegno di Medicina della Riproduzione ad Abano Terme gli esperti lanciano l'allarme sui temi dell'infertilità maschile e denatalità, chiedendo alle istituzioni e al governo interventi urgenti. Se ne discute, oggi e domani, all'Alexander palace hotel ad Abano. Da un recentissimo report presentato al Statistic All Festival della Statistica e della Demografia si stima che il Veneto nel 2033, avrà perso circa 45 mila abitanti. Conseguente un crollo delle nascite: 10 mila nella sola Regione Veneto. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità l'infertilità oggi colpisce una coppia su sei.


Un trend confermato dai più recenti dati padovani. Negli ultimi dieci anni sono venuti alla luce 2.027 bambini in meno: si passa da 7.793 nuovi nati nel 2010 a 5.766 bebè nel 2021 in tutta la provincia. Le nascite continuano a diminuire, così come il numero di figli per donna, sceso nel 2021 a 1,24. Come a Padova, in nessuna provincia d'Italia oggi si raggiungono i due figli per donna.

LE RACCOMANDAZIONI
Per far fronte alla situazione, un consorzio di esperti incaricati dalla Male Reproductive Health Initiative della Società europea per la riproduzione umana e l'embriologia (Eshre) ha stilato un elenco di 10 raccomandazioni per affrontare il calo della fertilità maschile, chiedendo ai governi e ai sistemi sanitari di "riconoscere l'infertilità maschile come una condizione comune e grave e che i pazienti hanno diritto ad a diagnosi e trattamenti efficaci".
Le raccomandazioni del rapporto includono l'istituzione di reti di registri nazionali e biobanche di tessuti e dati clinici di uomini, partner e figli per aiutare i ricercatori a comprendere le cause genetiche e ambientali dell'infertilità, migliori test diagnostici per capire se e perché gli uomini hanno problemi di fertilità, test rigorosi sugli impatti delle sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino nei prodotti di consumo quotidiano, sul posto di lavoro e nell'ambiente in generale, normative e politiche per proteggere uomini e ragazzi da composti dannosi.

IL COMMENTO
Oggi sono sempre di più le coppie che si rivolgono ai centri di fecondazione assistita, spesso senza una precisa diagnosi dell'infertilità del partner maschile, «ma la Pma non può essere la risposta predefinita all'infertilità maschile e il trattamento del maschio infertile deve basarsi prima di tutto sulla terapia per ripristinare la fertilità. Inoltre, da non trascurare che l'infertilità maschile può essere un campanello d'allarme per molte altre malattie, in particolare le malattie cardiovascolari e metaboliche e intervenire sul problema della fertilità potrebbe essere un modo per migliorare la salute generale dell'uomo» afferma il professor Foresta, già ordinario di Endocrinologia all'Università di Padova e presidente del convegno con il professor Alberto Ferlin, docente di Endocrinologia e direttore della Uoc di andrologia e medicina della riproduzione dell'Azienda Università di Padova.


Le raccomandazioni saranno discusse al convegno, ma Foresta evidenzia già una lacuna evidente del decalogo del consorzio internazionale «la totale mancanza di un riferimento alle politiche socio-sanitarie di prevenzione dell'infertilità maschile, concentrandosi invece sugli aspetti più clinico-terapeutici per il trattamento dell'infertilità, o per la presa in carico della coppia infertile».
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Il Gazzettino