Concorsone flop, l'Usl ricorre al piano B: bando aziendale per reclutare 240 infermieri entro l'estate

Bando aziendale per reclutare 240 infermieri entro l'estate - foto di archivio
UDINE - Dopo il "flop" del concorsone regionale indetto da Arcs, che ha fatto strage di candidati già prima degli orali, l'Azienda sanitaria Friuli Centrale...

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UDINE - Dopo il "flop" del concorsone regionale indetto da Arcs, che ha fatto strage di candidati già prima degli orali, l'Azienda sanitaria Friuli Centrale corre ai ripari, bandendo una procedura pubblica per titoli ed esami per coprire a tempo indeterminato 240 posti da infermiere. Una scelta obbligata per far fronte alle carenze di personale ritenute «consistenti» - come si legge nel decreto di indizione -, soprattutto in vista dell'estate e delle ferie del personale. AsuFc punta a intercettare anche l'infornata di neolaureati dell'ateneo di Udine. È evidente infatti - e il decreto lo dice chiaramente - che la graduatoria che uscirà dalla procedura regionale ancora in itinere «consentirà solo in minima parte di sopperire alle attuali carenze».

Al concorso di Arcs, infatti, bandito per coprire 639 posti nelle strutture della regione, degli oltre 500 aspiranti che si erano presentati, dopo le prime due prove ne erano rimasti soltanto 124. AsuFc, che da quella procedura avrebbe voluto ottenere almeno 240 infermieri, ne ha visti ammettere agli orali appena 47 su 180 candidati. Anche la stessa Arcs, peraltro, nei giorni scorsi, è corsa ai ripari pubblicando un avviso pubblico per soli titoli per 515 posti (ma a tempo determinato) a livello regionale. «Dall'ultimo concorso di Arcs abbiamo la possibilità di reclutare solo 46 infermieri - spiega il direttore generale Denis Caporale -. Il fabbisogno rappresentato era di 240 unità per cui siamo usciti con un concorso, vista la necessità di reclutare nel più breve tempo possibile le unità necessarie, anche al fine di assicurare ai dipendenti di Asufc le meritate ferie estive».

LE REAZIONI
Afrim Caslli (Nursind Udine) e Stefano Bressan (Uil Fpl) ricordano che proprio nei giorni scorsi avevano sollecitato AsuFc a intervenire, viste «le gravi criticità legate alla carenza di personale infermieristico anche in relazione alla strage di infermieri nel concorso regionale Arcs per il quale ci siamo rivolti ai nostri legali per un eventuale ricorso». Per le due sigle la procedura bandita dall'Azienda Friuli Centrale è «una scelta responsabile e necessaria».
Per Giuseppe Pennino (Cisl Fp) è «un atto dovuto (pur comprendendo e apprezzando lo sforzo da parte degli uffici amministrativi) per evitare il rischio concreto di ridurre i servizi per superare le criticità in atto che nell'immediato mettono in difficoltà anche la pianificazione delle ferie estive». Pennino ricorda che in Veneto è stato «appena concluso un concorso per infermieri: sarà inevitabile che avrà ripercussioni anche in AsuFc con ulteriori dimissioni, in particolar modo nelle strutture e presidi ospedalieri confinanti come Latisana. Oltre i concorsi bisogna porre azioni concrete per frenare il fenomeno delle dimissioni migliorando le condizioni di lavoro del personale».


Al confronto di ieri Uil e Nursind hanno proposto di alzare «a 40 euro l'indennità di pronta disponibilità» e compensi maggiorati per le reperibilità che superano il tetto di 7 mensili. «Tali proposte sono state accolte dalla Direzione». Caslli e Bressan hanno poi chiesto all'Azienda di assegnare gli 1,107 milioni residui relativi all'incremento contrattuale «per le progressioni economiche orizzontali».
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Il Gazzettino