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LOZZO ATESTINO (PADOVA) - Guarda la partita con il figlio, poi si corica a letto e ha un malore nel sonno: padre di famiglia muore a 51 anni. Lozzo Atestino è sconvolta per l’improvvisa morte di Federico Mancini, tecnico nel ramo informatico e persona molto conosciuta in paese. L’uomo, residente con la famiglia in via Vallesella, è rimasto vittima di un malore fatale nelle prime ore della notte tra lunedì e martedì. Durante la serata, Federico aveva passato del tempo assieme al figlio 12enne Jacopo: si erano seduti in divano a guardare la Juventus, nel posticipo di Serie A che vedeva i bianconeri impegnati con l’Udinese. Al termine del match, si erano dati la buonanotte ed erano andati a dormire. La moglie di Federico, Valentina Ambrosi, era al piano di sotto con la figlia 15enne Matilde. Anche loro avevano guardato la televisione e poi, complice la stanchezza, si erano addormentate in divano. Verso le 2 di notte, la donna si sarebbe svegliata per andare nel suo letto. Una volta entrata in stanza, ha notato che il marito era insolitamente immobile e, preoccupatasi, si è avvicinata per sincerarsi delle sue condizioni. Federico giaceva riverso e non dava segni di vita. Sconvolta, la donna ha immediatamente chiamato i soccorsi e chiesto l’aiuto della figlia. Sarebbe stata la stessa Matilde a tentare delle manovre di rianimazione in attesa del personale medico. Dal pronto soccorso di Schiavonia sono giunte a Lozzo un’ambulanza e l’automedica. Gli operatori hanno provato a lungo a rianimare l’uomo, ma alla fine si sono arresi e ne hanno constatato il decesso. Federico Mancini era spirato nel sonno. Ed era davvero una persona perbene, un grande lavoratore e un uomo tanto devoto alla moglie e ai suoi figli.
LA PROFESSIONE
Lavorava come programmatore informatico per macchine che realizzano calzature e, dopo aver gestito un’azienda a Sant’Elena, ora proseguiva l’attività in proprio. Girava il mondo per incontrare i clienti, ma non appena tornava a Lozzo trascorreva tutto il tempo libero con i suoi cari. Amava la montagna e, qualche tempo fa, aveva acquistato una casa a Gallio per le vacanze e i fine settimana. Se non saliva sull’Altopiano, prendeva la sua bicicletta e pedalava per i saliscendi dei Colli. Nell’ultimo periodo, aveva infatti deciso di curare un po’ la forma fisica e, oltre a fare attività, seguiva una dieta. «La sua perdita ha lasciato noi famigliari nello sconforto più totale - dichiara commosso lo zio Paolo Mion - Federico era una bravissima persona, ben voluta da tutti». È affranto anche il sindaco, Luca Ruffin: «Man mano che gli anni passano, queste vicende mi addolorano sempre più.
Il Gazzettino