Ex calciatore stroncato da un infarto a 55 anni: addio a Mario Lucchetta

Ex calciatore stroncato da un infarto a 55 anni: addio a Mario Lucchetta
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PIEVE DI SOLIGO (TREVISO) - Da ragazzo era stato convocato nella nazionale giovanile di calcio. Quindi gli studi in America, dove pure si era distinto come centrocampista. E poi la carriera da imprenditore. Lutto a Pieve di Soligo per l'improvvisa morte di Marco Lucchetta, 55 anni. Giovedì 19 dicembre un malore improvviso lo ha stroncato nella sua abitazione in Austria, vicino a Klagenfurt, dove risiedeva da tempo con la compagna Sigrid. È stata proprio la donna a trovare il 55enne agonizzante sulle scale di casa. Ha subito allertato i soccorsi, ma per Lucchetta non c'è stato nulla da fare. Il suo cuore si è fermato pochi istanti dopo a seguito di un infarto che non gli ha lasciato scampo. Inutili le manovre di rianimazione messe in atto dal personale sanitario. Al medico non è rimasto che constatare il decesso dell'ex calciatore. 




LO CHOC
La notizia della sua morte è subito piombata, come un fulmine a ciel sereno, su Pieve di Soligo, sua terra d'origine, dove tutt'ora risiedono i suoi fratelli e un tempo anche i genitori (la mamma Regina Elena Ros è morta solo due mesi fa, mentre il papà Giuseppe, maestro, era deceduto nel 2003). E nel duomo di Pieve di Soligo domani, sabato, sarà celebrato il funerale alle 15 e sempre qui, stasera alle 19, la recita del rosario.

LA CARRIERA

Fin da bambino Marco aveva coltivato la passione per il calcio e come calciatore ricordano oggi gli amici era cresciuto nel vivaio della Pievigina, poi era andato al Treviso, esordendo in C1 all'età di 16 anni. E nei primi anni Ottanta per Lucchetta arrivò anche la convocazione nella nazionale giovanile con Roberto Mancini e Giuseppe Giannini. Quindi l'opportunità di studiare oltreoceano: una borsa di studio lo portò all'Università di San Francisco, in California, specializzandosi in business e allo stesso tempo vestendo, sul campo da calcio, il ruolo di centrocampista con la squadra degli Intrepid, un'esperienza che all'epoca, era il 1989, gli valse la copertina del giornale americano Soccer America e venne raccontata dal quotidiano Tuttosport e dalla Gazzetta. Qui rimase alcuni anni, fino a quando decise di appendere le scarpe al chiodo e di dedicarsi al lavoro, come imprenditore. «Persona creativa e innovativa, Marco ha fondato Lemonbar e Ciocobar con chioschi negli outlet McArthurGlen a Noventa di Piave, Serravalle Scrivia, Firenze, Roma e Napoli, ma anche in Olanda, Slovenia, Austria e Dubai, dove vengono servite bevande naturali fatte artigianalmente» ricordano gli amici e i pievigini. Oltre alla compagnia Sigrid, il 55enne lascia i fratelli Maurilio, Francesco e Giancarlo, la sorella Elsa, cognate e nipoti.
Claudia Borsoi  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino