Un infarto stronca a 54 anni l'artista dei cocktail, addio ad Athos Bottin. Aviano e San Vito in lutto

Athos Botti, barista stroncato da un infarto a 54 anni
AVIANO - Un infarto, ieri mattina, ha stroncato il 54enne Athos Bottin, nella casa di Beorchia ad Aviano, dove viveva con la moglie e il figlio. Athos, originario di Venezia, era...

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AVIANO - Un infarto, ieri mattina, ha stroncato il 54enne Athos Bottin, nella casa di Beorchia ad Aviano, dove viveva con la moglie e il figlio. Athos, originario di Venezia, era molto conosciuto anche nella Marca Trevigiana, dove, tra gli altri, aveva gestito per anni un locale “cult” come l’Athabaska di Follina. «Athos - ricorda l’amico, collega e collaboratore Paolo Basso Brussa - era un barman professionista. Era buono e sempre disponibile. Nell’ambiente - aggiunge con la voce strozzata dalle lacrime - era conosciuto come il “front man del banco” perché lui, come i grandi artisti, era un professionista di un’arte. Non suonava o recitava, ma sapeva far cantare i cocktail».


IL DOLORE
A piangere Athos Bottin l’intera comunità di Aviano. Aveva girato il mondo con l’amico Paolo. «Abbiamo lavorato insieme - aggiunge Basso Brussa - in Piancavallo, Lignano e in altre posti come il famosissimo Mr Frankie o il Chachotee, american bar/pub, a San Vito. Facevamo le stagioni insieme. Poi ci siamo persi un po’ di vista. Quando Athos ha deciso di avvicinarsi a casa e di prendere un locale in Pedemontana ci siamo ritrovati. E la sintonia è stata immediata come quella che ci legava tanti anni fa». Bottin era così diventato l’anima dell’osteria pub Al Campanile, che si affaccia sull’isola pedonale in piazza Duomo ad Aviano. Da quanto si è appreso, l’uomo aveva sofferto in passato di alcune patologie cardiache, dalle quali si era tuttavia ripreso, anche se continuava a tenersi monitorato. Ieri mattina un destino crudele gli ha teso un agguato che non gli ha dato scampo, gettando nello sconforto oltre ai familiari, i tantissimi amici che vedevano un Athos un esempio da imitare. «Lui - dice ancora Basso Brussa - si era dato una missione: far star bene la gente. Per questo tutti gli volevano bene».
GLI AFFETTI
Bottin lascia nel dolore la moglie Isabella Spadotto, pordenonese molto conosciuta nel settore dell’abbigliamento, e il figlio Erik, studente 18enne. In tanti, appresa la tragica notizia, hanno voluto dedicargli un messaggio, un saluto e una foto sui social, stringendosi attorno a moglie e figlio. Viene descritto da tutti come un uomo dedito alla famiglia e alla professione, di grande umanità. «Siamo attoniti - dice l’assessore al Commercio Tina Nelson - quando me l’hanno riferito stentavo a crederci. Ci resterà sempre il ricordo del suo sorriso stampato sul volto, la sua capacità di esorcizzare con una battuta anche le situazioni più scomode e la grande voglia di fare comunità, anche in questi periodi così difficili per l’intera collettività e per i commercianti». Centinaia i messaggi che hanno invaso i social per l’intera giornata. A piangerlo anche Michele Ghiglianovich, già vice sindaco di Aviano: «Un uomo buono», ha detto. «Athos - conclude Basso Brussa - vorrebbe essere ricordato come un barman professionista che dava tutto se stesso per il suo pubblico. Ma nello stesso tempo era sempre presente per Isabella ed Erik».
IL RICORDO

La morte di Athos Bottin ha lasciato sgomento l’ambiente dei barman professionisti, nel quale il 54enne era molto conosciuto. «Barman di grande esperienza, era molto conosciuto in tutto il territorio: dal 2007 al 2014 aveva lavorato anche al FestOn di San Vendemiano, rilanciando il locale. I suoi cocktail - ricordano - al “Geographic” di Conegliano sono diventati leggenda».

 

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Il Gazzettino