Gli industriali veneti: «Perdiamo 4 miliardi a settimana, ripartire lunedì»

Maria Cristina Piovesana
TREVISO-PADOVA - «Chiediamo al premier Conte che tutte le imprese capaci di garantire le imprescindibili, ripetiamo, imprescindibili precondizioni di sicurezza, siano messe...

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TREVISO-PADOVA - «Chiediamo al premier Conte che tutte le imprese capaci di garantire le imprescindibili, ripetiamo, imprescindibili precondizioni di sicurezza, siano messe in condizione di riaprire già dalla prossima settimana. A cominciare da filiere essenziali come meccanica, moda, legno-arredo e dai distretti strategici del Made in Italy». È l'appello lanciato oggi da Maria Cristina Piovesana, Lorraine Berton e Vincenzo Marinese, presidenti di Assindustria Venetocentro Padova-Treviso, Confindustria Belluno-Dolomiti e Confindustria Venezia- Rovigo.


Nella nota gli industriali ricordano che lo scenario migliore tra quelli ipotizzati - uscita dalla fase acuta dell'emergenza sanitaria e il 90% delle aziende che riprendono l'attività entro maggio - porterà a una perdita di 4 miliardi di Pil per ogni settimana di chiusura in Veneto nel primo semestre, quasi 2,5 miliardi per ogni settimana di chiusura nei territori delle cinque province, a trazione manifatturiera ed export oriented. Per Piovesana, Berton e Marinese la crisi mette a rischio la tenuta di 14 distretti: «La strada - si legge - è agire subito, senza tentennamenti, superando gli anacronismi dei codici Ateco, per difendere lavoratori, imprese, famiglie». In caso contrario «rischiamo danni permanenti e irreversibili, a cominciare dalla perdita di un pezzo rilevante della nostra industria, di lavoro e competenze, che non arriverà a vedere la fine del lockdown».
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Il Gazzettino