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«Ripartenza». Non vale solo per i ristoranti, i cinema e le attività sportive. Ripartenza è la parola-chiave anche per le piccole e grandi aziende. Lo sottolinea a gran voce Assindustria Venetocentro diffondendo i risultati di un'ampia indagine effettuata su 551 aziende manifatturiere e dei servizi. Il messaggio è chiaro: «Intravediamo la risalita dalla crisi, la produzione è tornata ai livelli pre-pandemia».
L'analisi condotta assieme a Fondazione Nord Est riguarda le province di Padova e Treviso. Partiamo dal dato più importante: nel primo trimestre del 2021 l'attività industriale padovana si è riportata sui livelli pre-Covid, dopo la caduta nel 2020. Nei primi tre mesi la variazione della produzione è del +11,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un risultato sopra le attese, spinto dall'export (+5,9%) e soprattutto dal fatturato interno (+12,5%). Si registra un balzo degli ordini in Italia e all'estero (+18,7%).
LA SODDISFAZIONE
Quelle del padovano Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro, sono parole piene di fiducia. «I numeri evidenziano l'accelerazione del recupero del manifatturiero in Veneto, più che nella media nazionale.
GLI INDICI
Nel primo trimestre 2021 l'indice della produzione industriale aumenta del +11,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 (dopo il +0,1% nel trimestre precedente, -6,7% nella media del 2020). Dopo aver toccato i minimi storici nel secondo trimestre dello scorso anno, dunque, i livelli produttivi ora accelerano il recupero. Andamenti migliori per il metalmeccanico (+18,7%) e le medie imprese (+14,8%). Il fatturato in Italia guida il recupero, con un aumento tendenziale del +12,5% (dal -0,6% nel trimestre precedente, -9,2% nella media 2020). Bene anche gli scambi con l'estero che riprendono quota e tornano in terreno positivo (+5,9%). L'indice dell'occupazione aumenta fra gennaio e marzo del +1,3% su base annua, in modo più netto nel metalmeccanico (+1,9%), grazie alla pressione produttiva, oltre l'effetto degli ammortizzatori sociali. Sull'occupazione si confermano prevalenti i giudizi di stabilità (60,9%), quasi un terzo delle imprese la prevede in crescita.
I TIMORI
Non mancano però le preoccupazioni «per i rincari insostenibili delle materie prime che iniziano a scarseggiare, causando ritardi nella catena di fornitura e nella produzione e ordini inevasi, oltre a ridurre ancora la liquidità». Per gli imprenditori veneti ci sono anche altri punti fermi: «Servono subito certezze sulla proroga del Superbonus al 2023 e il ripristino della cessione dei crediti d'imposta per Transizione 4.0. Vanno sostenute la fiducia e gli investimenti delle aziende». Un ulteriore rimbalzo positivo è atteso nel terzo trimestre, grazie alle vaccinazioni. L'industria è ripartita, ma l'accelerata passa per la sicurezza sanitaria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino