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ROVIGO - Per l'industria veneta il 2023 è stato un anno con più ombre che luci, con il segno meno che si riaffaccia dopo la crescita ininterrotta dopo l'anno della pandemia, ma per il Polesine il dato è in netta controtendenza. Tanto che se Unioncamere del Veneto, analizzato i dati di Veneto Congiuntura, l’analisi sull’industria manifatturiera, nota amaramente come «la fase espansiva post Covid sembra essersi fermata: dopo il forte rimbalzo dell’attività manifatturiera veneta nel 2021 (+16,6% media annua) e la coda positiva del 2022 (+4,5% media annua), la produzione industriale chiude il 2023 con un calo medio annuo tendenziale del 2% (-3,5% nel quarto trimestre 2023), primo dato negativo dopo il periodo Covid», la Camera di commercio, analizzando i dati locali, nota come «gli andamenti sono leggermente migliori». E per una volta a fare da traino è proprio la componente del dato relativa alla provincia di Rovigo.
I NUMERI
Nel dettaglio, il valore della produzione industriale in Polesine nel 2023 è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2022, con una variazione percentuale del -0,1%.
L’ANDAMENTO
Nel dettaglio, in Polesine da gennaio a marzo la produzione aveva fatto registrare un +5% rispetto all'analogo trimestre del 2022, il -3,7% degli ordini interni era stato compensato da un +8,1% degli ordini esteri e nel complesso il fatturato era cresciuto di ben il 12,9%, più del doppio rispetto al 6,3% veneziano e del 5,8% regionale. L'ultimo trimestre del 2023 ha però fatto registrare risultati molto meno brillanti anche per il manifatturiero polesano: -1,9% della produzione industriale e una diminuzione pur contenuta del fatturato totale del -0,7%. Andamenti migliori rispetto alla media regionale, -3,5% della produzione e un analogo -3,5% del fatturato. Gli ordini interni nell'ultimo trimestre in Polesine hanno accusato una diminuzione più accentuata, 4,4% rispetto al -3,4% regionale, mentre quelli esteri si sono attestati sul -3,9%, valore migliore rispetto al pesante -5,6% del totale del Veneto.
A conferma di come si debba tenere a freno l'entusiasmo, le previsioni per i prossimi 3 mesi degli imprenditori sono meno ottimistiche rispetto alla media regionale: solo il 31% prevede un aumento dei fatturati, la stessa quota che prevede una flessione, mentre il dato medio veneto parla di miglioramenti nel 39% dei casi e il 25% una flessione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino