Venetisti scarcerati: «Chiederemo i danni per l'ingiusta detenzione»

Rocchetta dopo la liberazione
VENEZIA - Dopo la soddisfazione per le scarcerazioni dei venetisti, che potrebbero portare a cause per ingiusta detenzione, è il giorno della cautela. Anzi, della previsione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Dopo la soddisfazione per le scarcerazioni dei venetisti, che potrebbero portare a cause per ingiusta detenzione, è il giorno della cautela. Anzi, della previsione che, nonostante il Riesame di Brescia abbia demolito l’ipotesi di associazione eversiva dell’ordinamento democratico, la Procura non mollerà l’osso. E quindi non rinuncerà a coltivare l’azione penale verso promotori e aderenti di "Alleanza", il gruppo che si proponeva la secessione del Lombardo-Veneto. Lo temono i difensori degli imputati, in attesa delle motivazioni che faranno capire le prospettive che prenderà l’inchiesta che il 2 aprile aveva portato all’arresto di 24 persone. Un vero blitz dei carabinieri del Ros, a conclusione di accertamenti che andavano avanti da un paio d’anni.


I RISARCIMENTI. I venetisti non dovevano essere arrestati. L’esclusione «della gravità indiziaria» per il reato associativo non lascia margini a dubbi. Quanto valgono 16 giorni di ingiusta detenzione? «Il risarcimento è uno dei nostri obiettivi, perchè gli indagati sono stati sottoposti a isolamento duro» ammette l’avvocato Luca Pavanetto di S. Donà di Piave che difende, tra gli altri, Lucio Chiavegato, capo dei "forconi". «Per eventuali richieste bisogna attendere una sentenza definitiva di assoluzione nel merito» spiega l’avvocato Fabio Pinelli, difensore di Franco Rocchetta. E comunque si attende l’eventuale ricorso della Procura di Brescia in Cassazione contro la decisione del Tribunale della libertà.

L’AZIONE PENALE. I legali non si fanno illusioni. «La Procura ha privato 24 persone della libertà, lo stesso Pm è venuto a discutere di fronte al Riesame. Difficile pensare che ora rinunci ad esercitare l’azione penale, anche se devono fare i conti con un’ordinanza che li ha demoliti» è la convinzione dell’avvocato Pinelli. «Non dimentichiamo che è comunque un’inchiesta costata qualche milione di euro, con 30 mila intercettazioni ambientali e telefoniche» avverte l’avvocato Pavanetto. Insomma, i legali fanno capire che difficilmente il colpo inferto al castello delle accuse fermerà la Procura di Brescia. Impossibile dire ora se si arriverà a una richiesta di rinvio a giudizio.


LA COMPETENZA. Chi continuerà l’inchiesta, dopo che il Riesame ha dichiarato «l’incompetenza territoriale del Tribunale di Brescia in favore del Tribunale di Padova per tutti i reati contestati»? In realtà dovrebbe essere Rovigo, sotto la cui giurisdizione cade Casale di Scodosia, dove fu costruito il Tanko, considerato dall’accusa un’arma da guerra. Per la sua realizzazione cinque persone sono ai domiciliari. Anche il filone del reato associativo potrebbe finire in Veneto. Ma non è detta l’ultima parola. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino