Cellulare e tablet della fidanzata di Ruotolo saranno scandagliati

Cellulare e tablet della fidanzata di Ruotolo saranno scandagliati
Telecamere, computer, telefonini, social network e "scatole nere" installate sulle auto per ottenere sconti dalle assicurazioni stanno giocando un ruolo importante...

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Telecamere, computer, telefonini, social network e "scatole nere" installate sulle auto per ottenere sconti dalle assicurazioni stanno giocando un ruolo importante nell’inchiesta che dovrà far luce sull’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Sulla tecnologia si fondano molti degli indizi che hanno portato Giosuè Ruotolo sul registro degli indagati con un’imputazione momentanea di duplice omicidio, a cui si aggiunge il porto illegale di un’arma da fuoco, anche all’esterno, con l’aggravante di aver commesso il reato per uccidere i fidanzati.




Oggi nel comando dei Ros di Roma sarà eseguita la copia forense del cellulare e del tablet della fidanzata di Ruotolo. La ventiquattrenne di Somma Vesuviana, dal 2007 legata sentimentalmente al carrista del 132° Reggimento carri, nelle memorie di pc e telefono potrebbe avere mail, sms o altri documenti utili alle indagini. Agli atti ci sono già le copie dei telefoni e dei supporti informatici di Ruotolo. Agli inquirenti stanno fornendo indicazioni sugli spostamenti del giovane, fornendo orari molti precisi, ma anche sulla sua vita privata. Contatti, connessioni internet, ricerche sul web e giochi on line al computer, come la sera del delitto, vengono ricostruiti con puntualità. Ruotolo - sentito la notte dell’omicidio in qualità di persona informata sui fatti - aveva raccontato che all’ora del delitto stava giocando a un videogioco, circostanza che è già stata oggetto di verifica alimentando ulteriormente i sospetti. Che non era così, infatti, Ruotolo lo dichiara successivamente, quando i carabinieri lo mettono alle strette mostrandogli la foto della sua Audi A3 inquadrata dalle telecamere subito dopo la sosta al parco di San Valentino, dove è stata ritravata nel laghetto la pistola del delitto. E sempre nella rete delle telecamere Ruotolo rischia di restare intrappolato dopo la simulazione fatta la scorsa settimana, al termine di 8 ore di interrogatorio, quando ha mostrato ai pm che strada aveva fatto per andare al parco, dopo aver inutilmente aspettato che si liberasse un parcheggio al palasport.



La tecnologia - che a marzo consentì ai Carabinieri di ricostruire con estrema precisione i movimenti dell’ultima giornata in vita di Teresa e Trifone, nonchè la loro incredibile rete di amicizie e contatti virtuali - continua dunque ad arricchire il ponderoso fascicolo d’indagine (qualcosa come 10 mila atti). Sarà anche materia di scontri durissimi tra i consulenti delle famiglie Ragone-Costanza e di Ruotolo. Scontri che sono già cominciati negli studi televisivi. I volti sono noti. Basti pensare alla criminologa Roberta Bruzzone, ma anche al perito informatico di Ruotolo, Giuseppe Dezzani (si occupa di Bossetti e del caso di Elena Ceste), e al suo criminologo Ezio Denti (anche lui impegnato con Bossetti). Alle attività irripetibili - caccia al Dna, copie di computer e telefoni - partecipano infatti anche le parti offese. Il processo mediatico è già cominciato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino