«Veneti ubriaconi»: Toscani ora è indagato per diffamazione

«Veneti ubriaconi»: Toscani ora è indagato per diffamazione
VERONA - Ora è formalmente indagato per diffamazione dopo la denuncia depositata dall'avvocato veronese Andrea Bacciga «trasformata» in un fascicolo per l'ipotesi...

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VERONA - Ora è formalmente indagato per diffamazione dopo la denuncia depositata dall'avvocato veronese Andrea Bacciga «trasformata» in un fascicolo per l'ipotesi dell'art. 595 ma senza l'aggravante della discriminazione. L'iscrizione di Oliviero Toscani, l'architetto lombardo provocatorio ideatore, fra l'altro, delle campagne pubblicitarie della Benetton, rappresenta da parte della Procura un atto dovuto.




Già, perchè per quel «Veneti popolo di ubriaconi e alcolizzati» pronunciato da Toscani durante la trasmissione radio «La Zanzara» (ma poi ha rincarato la dose) una signora e tre ragazzi si erano risentiti.



Invero, almeno a giudicare dalle reazioni che per giorni si sono susseguite sui social network, si è offeso un anche un considerevole numero di veneti che ipotizzavano addirittura una class action. Si era risentito anche il Governatore Luca Zaia che aveva accordato a Toscani 48 ore per presentare scuse formali per tutto, anche per quel «Poveretti, non è colpa loro se uno nasce in un posto, è un destino».

Sta di fatto che la denuncia depositata il 5 febbraio chiedeva espressamente che Toscani venisse indagato.



Il legale che rappresenta i «denuncianti offesi» aveva ipotizzato anche l'aggravante prevista dalla legge Mancino, ritenendo che le frasi utilizzate da Toscani esprimessero palesemente il «disprezzo verso i Veneti e rimarcando il pregiudizio nei loro confronti qualificandoli come un popolo “diverso”, di ubriaconi». Una circostanza che tuttavia nel fascicolo in carico al sostituto Zenatelli non appare.



Le scuse di Toscani chieste da Zaia arrivarono entro le 48 ore «con l'ansia», scrisse, «e la fretta del suo ultimatum che pende sulla mia testa», spetterà ora al magistrato valutare la portata offensiva di quel concentrato di «etichette» poco edificanti.



"SGRADITO" IN CADORE - Dopo Farra di Soligo, nel trevigiano, che aveva compiuto una scelta analoga due settimane fa, anche il comune di Calalzo di Cadore ha provveduto, con una delibera di giunta, a dichiarare sgradito sul territorio il fotografo Oliviero Toscani in seguito alla sua dichiarazione radiofonica in base alla quale i veneti sarebbero un popolo di ubriaconi. «Toscani si è sempre dimostrato tollerante verso altre etnie - ha detto il sindaco, Luca De Carlo - ed è invece stato ingeneroso verso un territorio che gli ha consentito di diventare quello che è diventato». La delibera, in sè, rappresenta soltanto una dichiarazione. «Non avrà mai alcun effetto - ha spiegato il sindaco - dato che se non riusciamo nemmeno a rimpatriare dei clandestini figuriamoci se abbiamo il potere di allontanare da Calalzo un cittadino che ci sta antipatico». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino