Incubo pronto soccorso: malati in barella anche nei corridoi

Incubo pronto soccorso: malati in barella anche nei corridoi
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PORDENONE - La storia si ripete. E i problemi sono sempre gli stessi. Ora che il picco dell'influenza sembra ormai essere alle spalle si pensava che la situazione, soprattutto sul fronte della carenza dei posti letto e degli accessi al pronto soccorso, fosse migliorata. Ma non è così. Per dire il vero, grazie anche al lavoro costante della direzione sanitaria, nei giorni scorsi si è cominciata a vedere la luce in fondo al tunnel. Ma vittoria è stata cantata troppo in fretta: sono stati sufficienti tre giorni da bollino rosso per far ripiombare la struttura ospedaliera del Santa Maria degli Angeli di Pordenone nel panico.


INTASATO
Tre le giornate da tutto esaurito: sabato 3 febbraio, giovedì e venerdì. E non è da escludere che gli accessi al pronto soccorso possano mettere nuovamente in difficoltà personale e spazi a disposizione. Sala di attesa gremita, corridoi intasati dalle barelle, spazi di astanteria pieni zeppi. Poco il personale in servizio che, con molta professionalità, pur dovendo sopportare le proteste e le lamentele degli ammalati, è riuscito comunque a far fronte all'emergenza. Ma era logico aspettarselo i tempi si sono notevolmente dilatati e questo ha comportato tutta una serie di ritardi sul ruolino di marcia. E, come se non bastasse, venerdì è stato necessario trattare due casi molto gravi che riguardavano altrettante persone in pericolo di vita. Ecco che parlare di pronto soccorso significa sempre più spesso parlare di carenza di posti letto, di pazienti 'ospitati'' in barelle piazzate nei corridoi, in attesa di un ricovero più adeguato, di condizioni di precarietà e promiscuità in cui vengono assistiti. In mezzo c'è il crescente disagio di medici, infermieri e pazienti...
 
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Il Gazzettino