«I soldi li davo a lui». Incolpò l'amante per difendere il marito, assolta

«I soldi li davo a lui». Incolpò l'amante per difendere il marito, assolta
PORDENONE Era accusata di aver mentito ai giudici per difendere il marito accusato di averla indotta a prostituirsi e incolpare così l'amante. Il consorte, condannato a...

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PORDENONE Era accusata di aver mentito ai giudici per difendere il marito accusato di averla indotta a prostituirsi e incolpare così l'amante. Il consorte, condannato a due anni di reclusione, era stato assolto con formula piena in Corte d'appello. Dal processo, celebrato davanti al collegio di Pordenone, si era però staccata una nuova costola giudiziaria per una quarantenne sudamericana che ha sposato un friulano.


La Procura aveva ritenuto la donna inattendibile e l'aveva accusata di calunnia e falsa testimonianza. Sospettata di aver testimoniato il falso per difendere il marito e di aver accusato ingiustamente un'altra persona, ieri è stata assolta perchè il fatto non sussiste.

Alla donna si contestava di aver fatto false dichiarazioni durante l'incidente probatorio del 3 marzo 2011, in una denuncia del 4 luglio 2012 e durante la sua deposizione al processo, il 19 marzo 2013. In quell'occasione tentò di scagionare il marito accusando un uomo di Azzano di averla costretta a prostituirsi. «I soldi li davo a lui - aveva detto ai giudici - Trentamila euro in un colpo solo». Lui era l'azzanese di cui si era innamorata dopo un paio di incontri a pagamento. Disse che gli consegnava i soldi e che lui li utilizzava per acquisti.


 
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Il Gazzettino