Polesine, strage sulle strade: nel 2022 oltre 500 incidenti con 20 morti. Il prefetto: «Maggiori controlli»

Un recente incidente a Rovigo
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ROVIGO - Una strage da fermare con ogni mezzo. Perché dietro ai freddi numeri delle statistiche, ci sono tragedie che segnano esistenze. Purtroppo, infatti, il numero degli incidenti mortali in Polesine resta alto. Sono 20 gli incidenti mortali che hanno funestato l’anno appena concluso, mentre sono stati complessivamente 546 quelli stradali nei quali almeno una persona ha riportato delle lesioni, 253 dei quali nel corso del primo semestre e 293 nel corso del secondo.



L’ALLARME

«Un numero in lieve aumento rispetto all’anno 2021», si sottolinea dalla Prefettura in una nota diffusa al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicata proprio al tema dell’incidentalità stradale. Perché gli incidenti continuano a essere tanti. Troppi. E il prefetto Clemente Di Nuzzo ha dato l’ordine di maggiori controlli. Proprio il prefetto ha presieduto la riunione, che ha visto anche la partecipazione dei rappresentanti delle componenti del soccorso tecnico, degli enti proprietari della rete viaria e dei Comuni della provincia maggiormente interessati dal fenomeno. Al tavolo, infatti, è stata effettuata una ricognizione delle arterie viarie con la maggiore incidenza di sinistri.
«Con riferimento ai tratti stradali da considerare critici - si rimarca da Palazzo Salvadego Sgarzi - per quanto concerne le strade a scorrimento veloce, sono venute in evidenza la Ss 309 Romea e la Ss 434 Transpolesana, anche a causa del traffico di mezzi pesanti che caratterizza tali arterie, e la Ss 16, in particolar modo nei tratti urbani».
Purtroppo non una novità. Per quanto riguarda il capoluogo, teatro del 20% degli incidenti con lesioni di tutto il territorio della provincia, si spiega ancora dalla Prefettura, «sono state prese in considerazione via Forlanini, via Nievo, via dei Mille, via Curtatone, viale delle Industrie e viale del Lavoro», come le strade maggiormente segnate da gravi incidenti. «L’elevata incidentalità stradale in questa provincia - sottolinea il prefetto Di Nuzzo - ci ha indotto a promuovere un’intensificata campagna di controlli nelle strade per segnalare, ove ce ne fosse bisogno, con maggior forza, l’esigenza di comportamenti responsabili alla guida, con un particolare invito alle polizie locali a essere più presenti sulle strade di pertinenza comunale».

LA RICHIESTA

Il prefetto, al tavolo, ha sottolineato «l’importanza di adottare una strategia integrata di contrasto al fenomeno, che accanto ai controlli derivanti dall’utilizzo di strumenti automatici, che vede il Polesine tra le province con il maggior numero di dispositivi installati per numero di abitanti, sia caratterizzata da un incremento della presenza e visibilità su strada delle pattuglie impegnate nei servizi di polizia stradale. L’attività di polizia stradale, soprattutto degli enti locali, non può essere ricondotta al solo impiego di dispositivi di rilevazione automatica della velocità».

Per questo il prefetto ha emesso un’apposita direttiva «per l’immediato incremento dei controlli su strada da parte del personale delle forze di polizia, allo scopo di assicurare una capillare sorveglianza della rete viaria, sia mediante presidi fissi, sia mediante vigilanza dinamica, intensificando tanto le verifiche sui casi di guida in stato di ebbrezza e di alterazione da sostanze stupefacenti, quanto sulla prevenzione degli altri comportamenti non conformi alle regole della circolazione stradale, come l’utilizzo del telefono durante la guida e il mancato rispetto delle precedenze, che come emerso anche in sede di riunione, costituiscono le cause primarie di incidente, in particolar modo lungo la rete urbana».
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Il Gazzettino