Contro gli incidenti stradali, l'Alpago studia i guardrail salva motociclisti. Ma per ora è fumata nera Ecco perché

Contro gli incidenti stradali, l'Alpago studia i guardrail salva motociclisti. Ma per ora è fumata nera
ALPAGO - Fumata nera per i guardrail salva motociclisti. A più di un mese dall’appello pubblico (apparso sulle pagine de Il Gazzettino) dalla “De Prà...

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ALPAGO - Fumata nera per i guardrail salva motociclisti. A più di un mese dall’appello pubblico (apparso sulle pagine de Il Gazzettino) dalla “De Prà Materie Plastiche” di Paludi arriva un sollecito al ministro Matteo Salvini e alle istituzioni locali e ai rappresentati a Roma di contribuire alla causa che mira a salvare le vite dei motociclisti. «Dopo due giorni dall’appello pubblico di agosto – racconta Piervincenzo De Prà, titolare dell’azienda – la segreteria del ministro ci aveva scritto di inviare una relazione completa. E così è stato fatto. Poi più nulla. Abbiamo quindi contattato gli amministratori locali affinché potessero fungere da ambasciatori e i responsabili della Dmo, dal momento che il tema interessa a stretto giro anche il comparto del turismo. Nulla di fatto». De Prà aggiunge: «Ho interpellato anche il senatore Luca De Carlo. Se il progetto partisse in provincia di Belluno sarebbe un fiore all’occhiello». <WC>


IL PROGETTO
<WC1>Ciò che la “De Prà Materie Plastiche” di Paludi chiede è ascoltare e valutare il progetto «Se cadi...non esci». È questo lo slogan utilizzato dall’azienda, che tra i vari prodotti ha brevettato i “De Prà Rail”, ovvero dei guardrail salva motociclisti: dispositivi che per la loro conformazione peculiare, impediscono ai centauri (ma anche ai ciclisti) che cadono (ad esempio, a causa di una scivolata) verso i margini della strada, di impattare contro i paletti in metallo che ancorano i guardrail a terra. Nonostante il brevetto, però, per una serie di questioni burocratiche ancora non vengono installati. Perch<WC>é<WC1> non ci sono ancora queste barriere sulle nostre strade di montagna, dove ogni fine settimana <WC>si verificano incidenti<WC1>? «Il mio progetto è stato presentato a tutte le istituzioni competenti in ambito stradale, Anas per primo, Veneto Strade, Provincia ed altri – interviene Piervincenzo De Prà, imprenditore di Pieve d’Alpago -, ma ad ora nessuno ha interpretato in modo giusto l’importanza di salvare la vita dei centauri che spesse volte cadono non solo per l’alta velocità, ma per un fondo stradale imperfetto e poco manutentato». <WC>


LA SITUAZIONE
In una recente inchiesta di “Dueruote” viene fotografata la situazione attuale in Italia. E se nel 2018 la rete Anas (32.452 km) contava appena 100 km di guardrail salvamotociclisti, a oggi risultano installati 520 km di barriere in acciaio Anas (con dispositivo integrato salva motociclista) e 340 km di barriere spartitraffico centrali in calcestruzzo (anch’esse dotate di caratteristiche salvamotociclisti, secondo la TS 1317-8) per un totale di 860 km di barriere. Ma nel Bellunese nulla<WC1>. <WC>


LA TECNICA


<WC1>In cosa consiste il De Prà Rail? «Si tratta di una protezione da applicare maggiormente nelle curve di quei tratti di strada dove spesso c’è il rischio di una fuoriuscita da parte della moto»<WC>, fa sapere l’imprenditore<WC1>. Sono di una lunghezza massima di 12 metri<WC>, <WC1>misura ideale per rivestire curve di grandi dimensioni, coprendo tutti i paletti di sostegno. In questo modo la barriera diventa uno scivolo che evita la fuoriuscita del motociclista, ed elimina totalmente l’impatto con la struttura portante. I De Prà Rail sono di colore giallo e sono completi di catadiottri e strisce catarifrangenti che, di notte o con la nebbia, illuminati dai fari rendono visibile il percorso. Sono stati testati in un centro prove a Roma dove vengono collaudati tutti i sistemi di sicurezza stradale. Si possono trovare su YouTube i video dei test a riguardo delle prove eseguite.<WC>
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Il Gazzettino