Troppi incidenti mortali nella Marca: operatori dell'Usl "inviati" nelle autoscuole

Ad agosto 11 morti in incidenti stradali nella Marca
TREVISO - Operatori dell’Usl nelle autoscuole per sensibilizzare i neo-patentati sugli effetti alla guida dell’assunzione di alcol e droghe ma anche sulle conseguenze...

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TREVISO - Operatori dell’Usl nelle autoscuole per sensibilizzare i neo-patentati sugli effetti alla guida dell’assunzione di alcol e droghe ma anche sulle conseguenze dell’eccesso di velocità, dell’uso del cellulare quando si è al volante, del mancato utilizzo delle cinture di sicurezza anche nei sedili posteriori. Era partita come un’idea. Però, anche a fronte degli undici morti registrati sulle strade della Marca nel solo mese di agosto (che hanno portato le vittime del 2022 già a quota 41, contro le 58 di tutto il 2021), quell’idea si è trasformata in un’iniziativa strutturata. Ad affermarlo il direttore generale dell’Usl 2 della Marca, Francesco Benazzi, che partirà oggi con le convocazioni dei titolari delle autoscuole per raccogliere le adesioni al progetto. «Spero che tutti si dimostrino sensibili alla questione - sottolinea Benazzi - anche perché le vittime della strada sono un problema sociale. Ma soprattutto perché le autoscuole non dovranno sborsare un solo euro: tutti gli incontri saranno infatti a titolo gratuito, per questo mi aspetto che le adesioni siano la quasi totalità».


IL PROGETTO
Non sarà una campagna choc, ma la presenza degli operatori del Serd e del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica («tutti competenti in materia» rimarca Benazzi, ndr) sarà accompagnata anche da foto e video oltre che dalle testimonianze degli esperti. E ci sarà anche spazio per le domande. «L’iniziativa prevede la presenza dei nostri operatori nelle autoscuole durante i corsi di preparazione ai quiz per gli esami orali - continua il direttore generale - Incontri di un paio d’ore in cui verrà instaurato un dialogo con i giovani che si apprestano a prendere la patente ma anche con coloro che in autoscuola si sono iscritti per recuperare i punti dopo una sospensione della licenza di guida: anche a loro serve ricordare cosa può accadere se non si rispettano le regole». L’attenzione, però, verrà focalizzata per la maggior parte sui futuri neopatentati, ancora vergini dal punto di vista dei rischi che si corrono sulle strade. «Dare un’auto in mano a un 18enne senza che abbia chiaro cosa fare e cosa non fare è come dargli un’arma carica» commenta Benazzi. E l’iniziativa dell’Usl va proprio in questo senso: informare e sensibilizzare per prevenire. Un obiettivo nobile, volto anche a sgravare il lavoro degli ospedali: dal punto di vista meramente pratico meno incidenti significano, oltre che meno morti, anche meno feriti e dunque meno richiesta di intervento da parte della sanità pubblica. Senza contare i riflessi che hanno i danni fisici permanenti sulla vita di chi li subisce. «La Provincia, così come le forze dell’ordine, già portano avanti dei progetti all’interno delle scuole - chiude il direttore generale dell’Usl 2 - Questa iniziativa si aggiunge a quanto di molto si sta già facendo. Non vogliamo creare traumi ma sensibilizzare, dire ai ragazzi che l’attenzione salva la vita, loro e anche quella degli altri».


L’EPISODIO


Nel frattempo sabato sera, nell’ambito dei controlli del fine settimana messi in campo dalla polizia locale di Treviso, un 57enne bellunese è stata sorpresa da una pattuglia mentre zigzagava lungo il Put. Prontamente fermata dai vigili, è stata sottoposta all’alcoltest. impietoso l’esito: 1,17 g/l. Immediata è scattata la sospensione della patente di guida. È solo una delle tante infrazioni al codice della strada registrate dalla polizia locale (sempre sabato sera sono stati sanzionati due automobilisti per eccesso di velocità, ndr), allarmata da un sempre più diffuso utilizzo del cellulare alla guida (da gennaio ad agosto del 2021 le multe erano state 103, quest’anno sono salite a 142) e per il mancato uso delle cinture (da 17 sanzioni a 41). «Questo significa - afferma il comandante della polizia locale, Andrea Gallo - che manca un’effettiva cultura della sicurezza».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino