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CHIOGGIA - Qualcosa s’era capito, il giorno dopo l’incidente. L’insistenza della polizia locale sulla ricerca di possibili testimoni e registrazioni delle telecamere di sorveglianza, per andare a fondo sulla dinamica dell’incidente nel quale lunedì sera, sulla Romea, aveva perso la vita un 49enne rumeno, non era solo routine burocratica. Se davvero l’incidente fosse stato solo una fuoriuscita autonoma, senza il coinvolgimento di altri mezzi, quella ricerca non sarebbe sembrata così urgente. Ma ieri è trapelata la circostanza che fa capire la necessità di quegli accertamenti: l’autista è stato ucciso da una barra metallica di sostegno di un telone di copertura del carico che si è staccata da un altro camion, che precedeva quello guidato dal rumeno e che non si è fermato.
DINAMICA
Niente stanchezza, malore, guasto o altro all’origine della disgrazia, ma un fatto concreto e tragico, testimoniato da un telo con ancora ben visibile il marchio di fabbrica di un’azienda veneta, e uno dei supporti che lo sorreggeva appartenente a un altro mezzo di trasporto che non è stato ancora individuato.
INDAGINI
La sera stessa dell’incidente si era sparsa la voce di un “palo” della segnaletica verticale che avrebbe colpito la cabina del camion, ma la cosa sembrava strana come dinamica (il palo avrebbe dovuto essere schiacciato a terra, piuttosto) e, soprattutto, non era stata confermata dalla polizia locale secondo cui il conducente era rimasto «schiacciato dentro la cabina», forse per motivi di riservatezza nelle indagini. Chi, quella sera, ha perso il telo, potrebbe non essersene accorto? Potrebbe non aver avvertito il cambiamento nella resistenza dell’aria o il contraccolpo al distacco della copertura? Di sicuro si sarà accorto, lungo la strada o, al più tardi, alla prima sosta effettuata. Ora che la notizia dell’incidente è apparsa su tutti gli organi di informazione, avrà anche capito cosa è accaduto e, a questo punto, farebbe bene a presentarsi alle autorità per riferire l’accaduto: perché se l’assenza di intenzionalità risulta evidente a suo carico potrebbe restare in piedi l’ipotesi di omissione di soccorso, se non altro per non essersi fermato (intenzionalmente o meno) a controllare le conseguenze della perdita del telo. Martedì solo i rappresentanti della ditta di trasporti per cui lavorava la vittima dell’incidente si erano presentati al comando della polizia locale di Chioggia, per le formalità burocratiche connesse al recupero del mezzo e del carico di frigoriferi che stava portando a destinazione. Ieri, a quanto pare, nessun altro si è fatto sentire. L’autoarticolato rimane sotto sequestro e le indagini proseguono.
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Il Gazzettino