Incidente durante le riprese della serie tv Rai sull'ispettore Stucky, barca si ribalta e l'attore finisce dentro il fiume Sile a Treviso

TREVISO - Un film dentro un film e fortunatamente con un lieto fine. Appare così l'incidente avvenuto lo scorso sabato, 30 marzo, intorno alle 14 durante le riprese...

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TREVISO - Un film dentro un film e fortunatamente con un lieto fine. Appare così l'incidente avvenuto lo scorso sabato, 30 marzo, intorno alle 14 durante le riprese della serie tv targata Rai sull'Ispettore Stucky con protagonista Giuseppe Battiston. Il cast era intento a girare una scena nel fiume Sile, a bordo di una barca particolare, per vogatori esperti, quando all'improvviso questa si è ribaltata facendo finire in acqua i due rematori, l'attore e pure la telecamera. Un fuorionda imprevisto per il quale però era già stato tutto disposto, soccorritori compresi. Ed è stato proprio grazie al pronto intervento di due bagnini esperti che la situazione si è risolta nel giro di poco provocando solamente un grande spavento ma nessuna, o quasi, conseguenza. 

Attimi concitati durante le riprese della serie tv

«Hanno chiesto una barca particolare per vogatori esperti da quattro persone - spiega il presidente del gruppo canottieri del Sile, Massimo Donadon - Per esigenze di scena abbiamo però dovuto togliere due rematori, mettere una cinepresa e un attore. È stato un po' come quando si vuole guidare una moto in ginocchio su una sella. La barca era appoggiata alla riva, poi probabilmente qualcuno si è mosso e questa si è ribaltata. Loro sapevano che c'era del rischio, tanto che c'erano due del soccorso già in muta pronti ad intervenire. Stavamo usando un mezzo in un modo diverso rispertto a quello per cui è stato concepito. La situazione comunque era sotto controllo, nessuno si è fatto male. Forse la cinepresa ha riportato dei danni essendo caduta in acqua e domani (martedì 2 aprile ndr) verificheremo le condizioni della barca».

Le simulazioni d'emergenza

Non è un incidente inusuale e ben lo sanno i vogatori del Sile. «Può succedere di rovesciarsi ogni tanto - spiega il presidente -. Per partecipare ad una gara di cannottaggio, facciamo anche delle simulazioni di situazioni d'emergenza. Con un atleta facciamo 50 metri di nuoto in acqua libera simulando proprio il ribaltamento di una barca».

 

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Il Gazzettino