Schianto in scooter, dopo il camionista indagato anche il papà di Simone, il 17enne morto

L’uomo secondo quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbe superato il mezzo pesante sorpassando a destra

Il luogo dell'incidente
PADOVA - La Procura per l’incidente costato la vita il 24 giugno scorso allo studente di 17 anni Simone Silvestri ha iscritto nel registro degli indagati anche il padre...

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PADOVA - La Procura per l’incidente costato la vita il 24 giugno scorso allo studente di 17 anni Simone Silvestri ha iscritto nel registro degli indagati anche il padre Silvano di 62 anni. L’uomo, insieme al camionista di 39 anni U. I. queste le sue iniziali, è accusato di omicidio stradale. Per gli inquirenti il papà alla guida del Piaggio Liberty 125, con il sella il figlio, avrebbe tentato di superare il mezzo pesante sulla destra all’incrocio tra le vie Po e Pierobon. Una manovra non consentita dal codice della strada. Ma a fare piena luce sul caso sarà la consulenza dinamica, ordinata per ricostruire l’incidente, appena sarà depositata sul tavolo del pubblico ministero Marco Brusegan titolare delle indagini.

Il sorpasso a destra

Silvano Silvestri, alle 14.30 di venerdì 24 giugno, stava accompagnando suo figlio Simone nell’azienda per il progetto alternanza scuola-lavoro. L’ultimo impegno dello studente prima di tuffarsi nelle meritate vacanze estive e passare del tempo in Croazia con i suoi amici. Papà Silvano era alla guida del Piaggio Liberty 125 e seduto dietro c’era Simone. Ma all’incrocio tra via Po e via Pierobon, si è consumata la tragedia. Il furgone Iveco avrebbe chiuso la curva senza accorgersi della presenza dello scooter che a sua volta avrebbe tentato il sorpasso sulla destra. Il mezzo a due ruote si è schiantato contro il guardrail. Papà Silvano è rimasto aggrappato al manubrio, è caduto, ma è rimasto illeso. Simone no. È stato sbalzato fuori dalla sella ed è finito schiacciato tra il cassone del camion e il guardrail. Lo studente dell’istituto Bernardi ha trovato la morte sul colpo, per lui non c’è stato nulla da fare. In ospedale, in stato di choc, sono stati ricoverati il padre e l’autotrasportatore che non si è capacitato di quanto è accaduto. Il 39enne, con le mani nei capelli, continuava a ripetere di non essersi reso conto della presenza dello scooter. Pure il papà di Simone è stato sottoposto ai test per rilevare nel sangue tracce di alcol o di sostanza stupefacente, ma tutto è risultato negativo. Il conducente del furgone, subito dopo l’impatto, si è fermato e ha chiamato i soccorsi. Ma il tempestivo intervento di un’ambulanza del Suem 118 non è servito a nulla.

Le indagini

La Procura aveva subito ordinato l’autopsia sul corpo del ragazzo, che è stata eseguita dal medico legale Rossella Snenghi. Dall’esame autoptico è emerso come lo studente nell’impatto abbia subito ferite gravissime, tanto da provocarne la morte all’istante. Il camionista, poco dopo l’incidente, è stato sottoposto agli esami clinici per riscontrare nel sangue eventuali tracce di alcol o di sostanze stupefacenti, ma è risultato negativo a tutti e due i test. Gli agenti della polizia locale hanno anche visionato alcune immagini registrate di un paio di telecamere della videosorveglianza installate nella zona. Inoltre gli inquirenti hanno posto sotto sequestro il cronotachigrafo del mezzo pesante. Lo strumento effettua una misurazione di tre parametri: la velocità del veicolo, i tempi di guida dell’autista e la distanza percorsa. Chi indaga vuole accertarsi se l’autotrasportatore stava rispettando il limite di velocità e se si era messo al volante dopo avere osservato le pause previste per legge. È necessario appurare poi se il camionista era in quel momento distratto al volante, quindi verificare che non stesse utilizzando il telefono cellulare.

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Il Gazzettino