Auto a fuoco in California, ristoratore veneziano muore con il figlio nel terribile incidente

Andrea Bullo, 60 anni, originario di Murano e la sua auto carbonizzata
VENEZIA - Due vite spezzate all’improvviso, al rientro da una cena, verso le nove di sera: padre e figlio sono morti, probabilmente sul colpo, nell’incidente...

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VENEZIA - Due vite spezzate all’improvviso, al rientro da una cena, verso le nove di sera: padre e figlio sono morti, probabilmente sul colpo, nell’incidente accaduto a Woodland Hills, lungo la Mulholand Drive, nel distretto di Los Angeles.


Andrea Bullo e il figlio Marco, 60 e 13 anni, erano a bordo della loro auto, una Mustang appena risistemata.
Improvvisamente una seconda auto, arrivata a forte velocità da dietro, li ha tamponati, innescando un pauroso incendio che non ha lasciato scampo ai due occupanti del veicolo. 
Il serbatoio della macchina, infatti, ha preso fuoco in pochi attimi ed è esploso, mentre il conducente dell’altro mezzo, una Camry, ha subito ferite lievi ed è stato trasportato in ospedale. Ma è stato subito arrestato e preso in custodia dagli agenti della Polizia con l’accusa di guida in stato di ebbrezza e per lui - secondo la legge americana - si apriranno presto le porte del carcere.

IL PERSONAGGIO 

Bullo, originario di Murano, da una quarantina d’anni era emigrato negli States, dopo un diploma da geometra e il servizio militare nel corpo dei Lagunari, a Sant’Andrea, nel 1982. Era partito inizialmente per imparare l’inglese, dopo aver lavorato - si legge nel curriculum del suo ristorante - ai Do Forni, all’Antico Pignolo, al Londra Palace, al Metropole, all’Excelsior del Lido poi anche a Cortina. 
Aveva il pallino della ristorazione e un grande sogno nel cassetto: a Los Angeles nel 1985, aveva iniziato lavorando in un piccolo ristorante italiano, La Terazza e aveva proseguito gli studi, ricevendo delle certificazioni all’Ucla Hotel Restaurant Management Program. Nell’89 era entrato a far parte di Spectrum Foods Inc., un gruppo di ristoranti leader a Los Angeles, San Francisco, Orange County e San Diego poi la promozione a direttore generale dell’Harry’s Bar American e Grill a Century City.

Il suo primo ristorante si chiamava “Il Buco” a Beverly Hills, poi, nel 2001 il Moonshadows Malibu, con i suoi amici di lunga data, Rodolfo Costella e Franco Simplicio, lungo la costa, locale frequentatissimo apprezzato da tanti vip, tra cui Vasco Rossi. E proprio lì aveva saputo coniugare la cucina tipica veneziana con quella americana, rendendo inimitabile il suo stile e creando una fitta rete di rapporti con i veneti emigrati nella zona, creando di fatto una grande famiglia.
Ma poi c’era la sua, di famiglia: si era sposato vent’anni fa, e da questa unione era nato un bambino al quale era legatissimo e che purtroppo non ha avuto scampo insieme al padre.
Bullo da giovane aveva militato come canottiere anche a livelli nazionali, nella Virtus Murano, come timoniere di una barca multipla che aveva rappresentato il tricolore ai campionati italiani.
Amava profondamente Venezia e soprattutto la sua isola, dove tornava almeno un paio di volte all’anno, per stare vicino alla madre dopo la morte del padre Ennio, maestro vetraio. Il fratello, poco più giovane, vive invece a Cipro, dove conduce un negozio di specialità di vetro.
In tanti, a Murano, ricordano come fu uno dei primi a praticare lo sport del jogging: quando a nessuno sarebbe venuto in mente di fare una cosa del genere, lui, con la bandana in testa, nei periodi che trascorreva lontano dall’America sfrecciava per la sua isola correndo con tute dai colori sgargianti per le calli e le fondamente, per tenersi in forma. Abitudine poi diventata una moda salutare per molti. E a Murano teneva ancora una barca in cantiere, che amava utilizzare nei soggiorni veneziani per godere appieno della laguna della quale era innamorato.
Bullo sarebbe tornato proprio nelle prossime settimane a Venezia a prendere la mamma, con la quale avrebbe dovuto passare la festa del Ringraziamento - che in America si celebra il 24 novembre, il penultimo giovedì del mese di novembre - ma che sarebbe stato solo l’inizio del periodo di vacanza per l’anziana, che di solito si fermava da lui per molti mesi, in modo da trascorrere anche le vacanze di Natale in compagnia.


Una notizia che è piovuta come un fulmine a ciel sereno, e che ha suscitato cordoglio tra le tante persone che lo ricordavano con affetto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino