Davide Rebellin travolto e ucciso da camion pirata mentre si allena in bici

Il campione, 51 anni, stava rientrando a Lonigo, il fratello ha un presentimento, va sul luogo dell'incidente e lo riconosce

VICENZA - Tragedia della strada, l'ennesima, nel Vicentino oggi, mercoledì 30 novembre. E la vittima è Davide Rebellin, il campione di ciclismo, 51...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

Leggi l'articolo e tutto il sito ilgazzettino.it

1 Anno a 9,99€ 69,99€

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.

L'abbonamento include:

  • Accesso illimitato agli articoli su sito e app
  • La newsletter del Buongiorno delle 7:30
  • Tutte le newsletter tematiche
  • Approfondimenti e aggiornamenti live
  • Dirette esclusive

VICENZA - Tragedia della strada, l'ennesima, nel Vicentino oggi, mercoledì 30 novembre. E la vittima è Davide Rebellin, il campione di ciclismo, 51 anni,  che è stato travolto da un camion ed è morto lungo la strada Regionale 11, nel territorio del comune di Montebello Vicentino. L'incidente poco prima di mezzogiorno: secondo una prima ricostruzione, il mezzo pesante uscendo dal vicino svincolo dell'autostrada nei pressi del bar ristorante La Padana avrebbe colpito e travolto il campione in sella alla sua bici da corsa. L'uomo al volante poi non si è fermato, allontanandosi. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell'incidente e per rintracciare l'autotrasportatoreLe prime ricostruzioni ipotizzavano che il camionista potesse non essersi accorto di nulla, ma i Carabinieri hanno setacciato le immagini delle telecamere di sicurezza del ristorante nel cui parcheggio proprio il camion è stato visto entrare, subito dopo l'incidente. Se il mezzo è poi ripartito da lì, prendendo la stessa uscita rispetto alla Statale 11, è impossibile che chi ne era alla guida non si sia accorto del corpo a terra e della bicicletta. Ma fino a tarda sera del mezzo pesante non c'era ancora traccia.

Il fratello sul posto: «E' la sua bici»

Tragica la circostanza in cui è avvenuto il riconoscimento della vittima. Un fratello di Rebellin, Carlo, aveva appreso  che c'era stato un incidente stradale nella zona di Montecchio, un ciclista travolto da un mezzo pesante. Si è recato subito sul posto, forse per una sorta di tragico presentimento, ed ha subito riconosciuto la bici del fratello, accartocciata. E' rimasto sotto choc assistito dai soccorritori.

Rebellin era uscito come sempre per una sgambata e stava rientrando.

Le vittorie di Davide Rebellin

Davide Rebellin, vicentino di Lonigo, nato a San Bonifacio nel Veronese nel 1971, esordisce da professionista dopo i Giochi olimpici nella squadra di Franco Chioccioli, Franco Ballerini e Mario Cipollini, la GB-MG Maglificio. Onora i primi mesi di professionismo con un brillante nono posto al Giro di Lombardia e coglie il primo successo da professionista l'anno successivo, vincendo la classifica finale della Hofbrau Cup, breve gara a tappe tedesca. Dopo un paio di anni in sordina, si mette in luce nel 1996 al Giro d'Italia, dove trionfa nella tappa con arrivo a Monte Sirino e veste la maglia rosa indossandola per sei giorni consecutivi. Sesto nella classifica finale di quel Giro, si ripeterà con una buona prestazione alla Vuelta a España, che concluderà al settimo posto. Davide Rebellin Nel 1997 sigla una prestigiosa doppietta, vincendo nel giro di pochi giorni la Clásica San Sebastián e il Gran Premio di Svizzera a Zurigo sfruttando la condizione raggiunta al termine della Grande Boucle, suo principale obiettivo della stagione, conclusosi in modo fallimentare. Così, ormai trentenne, dopo diverse stagioni in cui avrebbe potuto vincere molto di più, si specializza finalmente nelle gare in linea e nelle brevi corse a tappe conquistando la Tirreno-Adriatico 2001, e il Gran Premio di Francoforte 2003.

Nel 2004 è protagonista di una stagione che lo vede vincente in Amstel Gold Race, Freccia Vallone, e Liegi-Bastogne-Liegi: diventa così il primo ciclista capace di conquistare le tre classiche delle Ardenne in una sola settimana; inoltre arriva secondo nella classifica finale della Coppa del mondo, preceduto dal connazionale Paolo Bettini. In chiusura di stagione, a causa della mancata convocazione nella nazionale italiana, decide di correre il campionato del mondo con i colori di quella Argentina: il ritardato arrivo del passaporto, però, non glielo permette.

Nel 2005, grazie ai piazzamenti nelle classiche del calendario (quarto all'Amstel Gold Race, terzo alla Freccia Vallone, quinto al Giro di Lombardia), ottiene il terzo posto finale nella classifica UCI ProTour. Dopo una primavera condizionata da una caduta durante la Vuelta al País Vasco, il 2006 è l'anno della ritrovata convocazione in nazionale, dove recita un ruolo fondamentale per la conquista, ad opera di Paolo Bettini, del campionato del mondo.[10] Dopo circa un mese trionfa sulle rampe del San Luca, conquistando così il Giro dell'Emilia. Il 2007 inizia con il secondo posto nella Parigi-Nizza. La campagna delle Ardenne lo vede nuovamente protagonista: secondo, primo e quinto posto rispettivamente ad Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Onora poi l'ottava maglia azzurra ai campionati del mondo di Stoccarda, riuscendo a piazzarsi in sesta posizione a sei secondi dal vincitore Bettini. Chiude la stagione al secondo posto nella graduatoria finale dell'UCI ProTour.

Davide Rebellin leader alla Parigi-Nizza 2008

Nel 2008 conquista la sua prima Parigi-Nizza, terminando davanti a Rinaldo Nocentini per soli 3 secondi, distacco minimo nella storia della corsa a tappe francese. Il 9 agosto seguente ai Giochi olimpici di Pechino, nel giorno del suo 37.mo compleanno, si aggiudica la medaglia d'argento nella prova in linea, superato in volata a pochi metri dal traguardo dallo spagnolo Samuel Sánchez, al termine di una fuga durata una quindicina di chilometri che aveva coinvolto, insieme ai due, un ristretto numero di corridori, tra i quali l'elvetico Fabian Cancellara, terzo al traguardo. Partecipa come co-capitano della nazionale italiana ai campionati del mondo di Varese: conquista un quarto posto, suo miglior risultato in un mondiale. Salta quindi il Giro di Lombardia a causa del ritiro del suo gruppo sportivo, la Gerolsteiner, dopo una serie di positività al doping. Ma la sua è una carriera costellata di successi.

Il ritiro

Nel 2021 gareggia tra le file della Work Service, formazione Continental di Montappone diretta da Demetrio Iommi; con la nuova maglia ottiene tra le altre il settimo posto al Turul României, a inizio settembre. Prosegue con la formazione italiana anche nel 2022 in quella che rappresenta la sua ultima stagione: termina infatti l'attività agonistica il 16 ottobre sulle strade di casa alla Veneto Classic, concludendo con un trentesimo posto alla veneranda età di 51 anni una longeva carriera da professionista.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino