San Giorgio in Bosco. Il consigliere Miotti indagato per omicidio stradale per l'incidente in cui è morto Alessandro Nalon

Il pubblico ministero Marco Brusegan ha ordinato anche una perizia dinamica per ricostruire nei dettagli il sinistro

Le immagini dell'incidente a San Giorgio in Bosco
SAN GIORGIO IN BOSCO - È tornato a casa, dopo una settimana di ricovero in ospedale, il consigliere comunale e provinciale Fabio Miotti di 34 anni. È stato coinvolto...

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SAN GIORGIO IN BOSCO - È tornato a casa, dopo una settimana di ricovero in ospedale, il consigliere comunale e provinciale Fabio Miotti di 34 anni. È stato coinvolto nel frontale tra due auto, dello scorso 12 ottobre, dove ha perso la vita il 41enne Alessandro Nalon. Miotti, ancora molto provato sia fisicamente e sia emotivamente da quanto accaduto, al momento è finito iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale. Un atto dovuto per consentire agli inquirenti di fare piena luce sul drammatico scontro avvenuto a San Giorgio in Bosco nella frazione di Sant’Anna Morosina. Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, ha anche ordinato l’autopsia sul corpo dell’automobilista deceduto che verrà eseguita domani dal medico legale Rafi El Mazloum di Dolo. Inoltre verrà effettuata anche una perizia dinamica per ricostruire nei dettagli l’incidente. Il consigliere ha affidato la sua difesa all’avvocato Claudio Sabatino del foro di Padova.

Lo choc

Miotti, se pure rientrato nella giornata di mercoledì nella sua abitazione, è ancora sotto choc. «Quello che mi ha più scosso - ha raccontato - è che dopo l’incidente, in quel lasso temporale di un quarto d’ora quando si attendevano i soccorsi, ero disteso sul marciapiede e insieme a me, poco distante, c’era Alessandro. L’ho sentito parlare, ho sentito che diceva il suo nome». E ancora: «Mai avrei pensato che morisse. In quell’istante i nostri destini erano già segnati. Ho saputo del suo decesso diverse ore più tardi. A salvarmi la vita è stata la cintura e l’airbag. Mi sono visto all’improvviso piombarmi addosso questa macchina. D’istinto, dopo il tremendo impatto, sono uscito dalla mia auto. Poi sono stato costretto a sdraiarmi sul marciapiede».

Il pensiero

«Ho subito la frattura del naso e un versamento al polmone, ma guarirò. Riuscirò a riprendermi, invece lui è morto. Il mio pensiero e le mie preghiere vanno a lui e alla sua famiglia. Spero che l’altro passeggero guarisca presto» ha proseguito Miotti. «Non voglio entrare nel merito di chi ha torto e di chi ha ragione - ha concluso il consigliere - ma adesso penso alla sua famiglia, loro hanno perso un figlio e un fratello. In molti mi hanno chiamato per sapere quando verranno celebrati i funerali, penso a metà della prossima settimana». Alessandro Nalon lavorava nell’industria meccanica Camec di Cittadella. Non era sposato, viveva con i genitori, papà Romeo e mamma Maria Luisa. Era terzogenito. Silvia è la sorella maggiore, Stefania la secondogenita.

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Il Gazzettino