Incidente a Volpago del Montello, morti due giovani motociclisti. I testimoni: «Chiamare i soccorsi è stato difficile, il cellulare non prendeva»

VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) - La tragedia di Volpago si è materializzata ieri di fronte agli occhi di tre testimoni, una coppia di Santa Lucia che viaggiava sulla stessa...

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VOLPAGO DEL MONTELLO (TREVISO) - La tragedia di Volpago si è materializzata ieri di fronte agli occhi di tre testimoni, una coppia di Santa Lucia che viaggiava sulla stessa moto e un amico di Vazzola, anch’egli su una due ruote. Sono stati loro ad assistere, in una terribile diretta, all’incidente che sulla dorsale, poco prima dell’incrocio con la presa dieci che verso sud porta al cuore del paese, ha strappato alla vita Nicole e Antonio, e a chiamare i soccorsi, purtroppo vani. Pallidi e sotto choc, ieri dopo lo schianto i tre amici hanno ripercorso istante dopo istante gli ultimi secondi di vita dei due ragazzi. «È successo tutto alle 17.20 - raccontano - Alcune curve prima di quella fatale la moto dei due fidanzati ci aveva superato. Andavano veloci, ma non velocissimi, circa a 80 all’ora. Subito dopo la curva, la moto è andata giù in un modo strano e ha strisciato l’asfalto, finendo sulla sinistra». Sull’asfalto restano infatti i segni lasciati dal mezzo, che probabilmente non ha neppure frenato. «Abbiamo visto partire il casco del ragazzo che guidava, è saltato via. La ragazza, invece, ce l’aveva addosso». Antonio e Nicole hanno terminato la loro corsa sulla parte opposta della carreggiata, uno a fianco all’altra, a un passo dalla moto, a ridosso di un palo della Telecom, sull’avvallamento a lato della strada.

 


L’ALLARME
I tre motociclisti che li seguivano a breve distanza hanno immediatamente provato a chiamare i soccorsi. Si è però concretizzato, a quel punto, il dramma nel dramma. Perché sul Montello, in quel punto, non c’è campo. «Parlare da qui con il 118 è terribile - dice il motociclista di Santa Lucia - Sono riuscito a intercettarli solo dopo dieci minuti. Mi hanno richiamato ma non capivano dove eravamo, poi abbiamo comunicato via whatsapp con grande difficoltà. A un certo punto sono riuscito a mandare la posizione e sono arrivati. Nel frattempo mi hanno detto, se me la sentivo, di provare a sentire se la ragazza era ancora viva. Era a faccia in giù, non capivo, ho provato, era calda. Lui, invece, se nera già andato. Il 118 però ci ha detto che entrambi sono morti praticamente sul colpo. È arrivato anche l’elicottero, ma è ripartito subito».  Mentre i carabinieri, coordinati dal maggiore Gabriele Favaro, che è giunto immediatamente sul posto nonostante fosse al secondo giorno di licenza, svolgevano gli adempimenti di rito, lungo la strada continuavano a transitare auto e moto. E lo sguardo di tutti andava, attonito, a quel lenzuolo che copriva i due corpi e a quella moto rossa fiammante al loro fianco. Numerosissimi i passaggi soprattutto di motociclisti, che come i due ragazzi hanno approfittato del sole per una gita sul Montello, meta che gli amanti delle due ruote frequentano particolarmente, soprattutto in primavera.


L’APPELLO
Proprio nei giorni scorsi i sindaci di Volpago e Giavera, Paolo Guizzo e Maurizio Cavallin, si erano espressi pubblicamente sulla pericolosità determinata dalla velocità dei mezzi. Qualcuno, però, ieri ha chiamato in causa anche l’asfalto non perfetto, forse scivoloso. Ma il sindaco Guizzo afferma: «La strada è di competenza provinciale, comunque non mi sembra che sia messa male. Il problema è sempre la velocità: sono strade che invogliano a correre. Il motociclista non è riuscito a tenere la curva ed è uscito. Pensare a dei dossi non è possibile, l’alternativa sono controlli e autovelox. Ma in tal caso si controlla un punto, mentre non è possibile frenare i mezzi nel resto nel Montello. L’unica possibilità è fare attenzione». L’altro problema è rappresentato dalla mancanza di copertura della rete. «Nel nostro piccolo nel centro di Santa Maria ci siamo attivati con un ponte radio, ma non è possibile intervenire dovunque. C’era un progetto governativo per le aree poco frequentate, ma credo che si sia arenato».

 

 

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Il Gazzettino