Si schianta contro un gelso a pochi chilometri da casa: morto 30enne

Il tremendo incidente mortale tra Udine e Pradamano
UDINE - Incidente mortale sulla strada provinciale 37 al confine tra i comuni di Udine e di Pradamano nella notte di ieri, domenica 16 aprile, intorno alle 22.45. Nello schianto...

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UDINE - Incidente mortale sulla strada provinciale 37 al confine tra i comuni di Udine e di Pradamano nella notte di ieri, domenica 16 aprile, intorno alle 22.45. Nello schianto è morto Dorian Alikollari, un ragazzo di 30 anni di nazionalità albanese, residente a Pradamano con la sua famiglia. 


Per cause in corso di accertamento da parte della polizia stradale di Udine, intervenuta per tutti i rilievi del caso, Alikollari ha perso il controllo dell'auto che stava guidando, una Volkswagen Golf, mentre stava uscendo da Udine per tornare a casa, a Pradamano.

La vettura è andata a schiantarsi contro un albero, un gelso. L'impatto è stato violentissimo: la Golf si è ribaltata su un lato e la parte superiore del veicolo è rimasta letteralmente schiacciata contro il tronco della pianta (nella foto). Il ragazzo non aveva documenti con sé ed è stato identificato nella notte dai parenti che hanno raggiunto il luogo del tremendo incidente. L'uomo viaggiava da solo. 

A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio che hanno fatto accorrere sul posto il personale sanitario del 118; l'equipe medica e infermieristica, giunta sulla strada provinciale 37 con una autoambulanza, non ha potuto far nulla per il trentenne che è morto sul colpo per le gravissime ferite riportate nell'incidente.

Ad estrarre la salma sono stati i vigili del fuoco del Comando di Udine che hanno poi provveduto a mettere in sicurezza la vettura e quindi a bonificare la carreggiata. Si tratta di una fuoriuscita autonoma che non ha coinvolto altri mezzi. Il corpo è stato rimosso e composto nella cella mortuaria dopo il nulla osta rilasciato dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Udine. La Golf è stata posta sotto sequestro.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino