Preganziol. Rider morto sul Terraglio, la Cisl: «Deve essere riconosciuto come lavoro dipendente con tutte le tutele del caso»

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PREGANZIOL - Rider morto sul Terraglio: interviene anche la Cisl. «La morte del rider investito domenica mentre effettuava le consegne a bordo del suo scooter è l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro che necessita di un impegno non più rimandabile da parte di tutte le autorità competenti in materia di sicurezza sul lavoro», così Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, commenta la tragedia che ha strappato la vita domenica a Preganziol al rider Roman Emiliano Zapata, investito da un’auto durante il servizio di delivery.

Il tema della sicurezza sul lavoro

«La salute e la sicurezza sul lavoro - prosegue Paglini – derubricate in campagna elettorale vanno messe subito al centro dell’agenda politica e tornare prioritarie per la tutela della dignità del lavoro a tutti i livelli. Non è possibile morire mentre si lavora o mentre si fa uno stage in azienda. Nel caso di Preganziol va poi sottolineato che ha perso la vita un lavoratore di una categoria con poche tutele e che qualcuno vorrebbe risolvere con un minimo salariale per legge, mentre è imprescindibile avere tutele contrattuali strutturate e negoziate. Il vero salario minimo è la lotta alla precarietà e allo sfruttamento, soprattutto per figure come i rider, che stanno in strada su due ruote giorno e notte».

Il nodo del contratto

«Il contratto da applicare a questi lavoratori - aggiunge Angelo Barrovecchio, segretario generale della Fit Cisl Belluno Treviso - dev’essere il Ccnl Logistica, Trasporto merci e Spedizione, rinnovato a maggio 2021 nella parte economica e unico strumento adeguato per rappresentare le peculiarità di quest’attività e per riconoscere a questi lavoratori diritti e stabilità: il rider dev’essere riconosciuto come lavoratore dipendente, al quale vanno garantiti tutti i diritti, i trattamenti economici e tutele in materia di sicurezza degli altri lavoratori della logistica. Va ricordato che nel contratto della logistica 5 anni fa è stato inserito un articolo che regolarizza la posizione di queste figure, inquadrandole a livello economico, normativo e della sicurezza. Il problema è che spesso il contratto non viene applicato e spesso e volentieri i lavoratori vengono utilizzati a chiamata, o lavorano con partita Iva, o vengono pagati rispetto al numero delle consegne, quindi a cottimo, sulla base di un algoritmo. Li invitiamo tutti a rivolgersi al sindacato per far valere i loro diritti, a partire dalla sicurezza».

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Il Gazzettino