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PREGANZIOL - Una sfida tra bolidi sfociata in tragedia. Si fa strada l'ipotesi della gara clandestina alla base del terribile incidente di mercoledì notte sul Terraglio, costato la vita a Miriam Cappelletto, 51 anni, e Mara Visentin, 63, entrambe di Preganziol. La Bmw M2 nera di Ronnie Levacovic, lanciata a velocità folle (probabilmente a oltre 150 chilometri all'ora), potrebbe non essere la sola che all'1.30 sfrecciava verso Mogliano. Amici e parenti del giovane rom ne sono sempre più convinti ed è la pista su cui stanno indagando anche i carabinieri della Compagnia di Treviso.
«C'ERA UN'ALTRA AUTO»
«Ronnie non può aver fatto quello schianto da solo. Probabilmente c'era un'altra macchina - afferma l'entourage del giovane rom -. Vogliamo sapere la verità. E' giusto che venga fatta chiarezza. Se ci sono altre persone coinvolte la colpa non deve ricadere soltanto su di lui». Difficile trovare una spiegazione al violentissimo tamponamento che ha scaraventato la Citroen C1 guidata da Mara contro la spalletta in cemento del fossato a bordo strada. Le due amiche tornavano dalla sala bingo: era il loro rito del mercoledì. Ancora qualche minuto e sarebbero arrivate a casa. Invece hanno trovato la morte a Frescada, all'altezza del civico 76. «Perché Ronnie non ha sorpassato quell'auto? In un tratto largo, rettilineo e con buona visibilità?». La risposta più plausibile, secondo amici e familiari è che la corsia opposta fosse impegnata. «Magari un'auto gli si è affiancata e hanno cominciato ad accelerare finché lui si è trovato davanti l'altra macchina, che non è riuscito a evitare nonostante la frenata».
IL SINDACO
Sul dramma che ha sconvolto non soltanto Preganziol ma l'intera Marca, ieri è intervenuto anche il sindaco di Treviso Mario Conte: «E' una tragedia inaccettabile, senza alcuna giustificazione.
L'INCHIESTA
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo. E' questa l'accusa di cui dovrà rispondere Ronnie Levacovic. Le due auto incidentate sono finite sotto sequestro e il magistrato di turno ha disposto un accertamento tecnico per ricostruire l'esatta dinamica del sinistro. Nel fascicolo d'inchiesta finiranno anche gli esami del sangue del 25enne, ancora ricoverato in in Terapia intensiva al Ca' Foncello, per accertare quale fosse il suo stato psico-fisico al momento dell'impatto. Nessuna autopsia invece sui corpi delle due donne visto che la causa del decesso è fin troppo chiara. Se l'ipotesi della gara troverà riscontro, anche gli eventuali altri gradassi della strada dovranno rispondere di condotte illecite. Le indagini proseguono a ritmo serrato. «Speriamo che sia fatta chiarezza al più presto, per tutti - dicono gli amici del 25enne -. Ci dispiace molto per le due vittime».
Il Gazzettino