L'incidente mortale dopo la lite: sequestrati 800mila euro a Barzan

Chistian Barzan era alla guida dell'Alfa Romeo che invase la corsia provocando l'incidente nel quale morì una 63enne
QUINTO - Sequestro conservativo per un ammontare di 800mila euro. È quello che è stato notificato ieri pomeriggio, giovedì 23 luglio, a Christian Barzan,...

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QUINTO - Sequestro conservativo per un ammontare di 800mila euro. È quello che è stato notificato ieri pomeriggio, giovedì 23 luglio, a Christian Barzan, protagonista dell'incidente in cui il 7 giugno di un anno fa perse la vita a Povegliano la 62enne Giuseppina Lo Brutto, di ritorno con il marito da una cena con amici sul Montello. Alla guida dell'Alfa Romeo che invase la carreggiata in cui transitava la Toyota Yaris con al volante la donna c'era proprio il 22enne di Quinto, nei cui confronti ieri si è tenuta l'udienza preliminare in cui è la Procura è intenzionata a chiedere il rinvio a giudizio per i reati di omicidio volontario, duplice tentato omicidio volontario, violenza sessuale e stalking


LE ACCUSE
Il ragazzo al momento dello schianto era in auto con l'ex fidanzata Giorgia Biglieri, che dopo l'incidente gli mosse pesante accuse. «Lo ha fatto apposta - disse la ragazza - ha sterzato di colpo perché voleva uccidermi e uccidersi dopo avermi stuprata nel parcheggio di Santandrà dove ci eravamo incontrati».
Il gup Piera De Stefani ha quindi congelato qualsiasi proprietà del ragazzo (che al momento risulta uno studente) in vista di un altro passaggio chiave della vicenda. Il pubblico ministero Paolo Fietta ha infatti richiesto l'incidente probatorio sulla relazione già consegnata dal consulente tecnico nominato dalla Procura. Accertamento tecnico irripetibile che giungerebbe a conclusioni sulla base di un metodo che il sostituto procuratore ritiene discutibili. 

LA REPLICA
«È già stata fatta una consulenza - replica il difensore di Barzan, l'avvocato Fabio Crea - non possono rimangiarsi l'esito di una accertamento tecnico irripetibile in questo modo». La consulenza venne trasmessa a sette mesi di distanza da quei fatti. «Analizzata la dinamica - si legge nella relazione firmata dall'ingegner Enrico Bellomo - si potrà ritenere attendibile che causa dell'evento fu non solo l'imprudente velocità del veicolo condotto da Barzan ma soprattutto la non accorta e distratta condotta di guida dello stesso. Ciò ha costituito pertanto un ostacolo imprevedibile e inevitabile per la Toyota rendendo vana qualsivoglia manovra di emergenza atta ad evitare l'evento da parte di Giuseppina Lo Brutto. Il sinistro - prosegue il perito della Procura - è da ritenere esclusivamente ascrivibile all'avventata e distratta condotta di guida di Barzan, stante le condizioni di percorrenza della strada provinciale in prossimità di abitazioni prospicienti la via pubblica, attraversamenti pedonali, intersezioni stradali e la presenza di altri veicoli sulla strada». 

LA BATTAGLIA
Conclusioni che scagionerebbero Barzan dall'accusa di aver sterzato apposta e che confermerebbero così la versione data dal ragazzo che, difendendosi dalle accuse, aveva riferito che al momento dell'incidente era in corso una violenta discussione con la ragazza. «Avevamo avuto un rapporto non protetto - ha detto Barzan - e Giorgia si era arrabbiata. A un certo punto ha cercato più volte di aprire la portiera sul lato del passeggero mentre mi diceva che voleva essere riaccompagnata a casa e io cercavo di calmarla. Mi ha afferrato per un braccio e io l'ho strattonata, dandole un colpo accidentale al viso. Poi mi sono piegato sulla destra per chiudere la porta dell'auto che lei era riuscita ad aprire e in quel momento ho perso il controllo della macchina».

Agli investigatori Giorgia Biglieri aveva invece raccontato della sua tormentata relazione con Cristian, del fatto che lui la umiliasse per le sue condizioni economiche e che non avesse accettato il fatto che la ragazza avesse deciso di troncare il loro rapporto, minacciandola di morte in più occasioni. L'udienza è stata rinviata al 22 ottobre, quando il gup si esprimerà sulla richiesta di costituzione come responsabile civile dell'assicurazione e della madre di Barzan, a cui il veicolo era intestato.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino