Auto piomba su un gruppo di ragazzini a Mestrino, una mamma: «Sembrava una bomba, sono vivi per miracolo»

L’angoscia dei genitori allertati dell’incidente dai loro figli: «Il botto sentito ovunque, c’erano solo rottami dappertutto»

MESTRINO - «Mamma è successo un casino, ci è venuto addosso una macchina, io sto bene, ma vieni qui». Erano le 22.15 di lunedì sera quando il...

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MESTRINO - «Mamma è successo un casino, ci è venuto addosso una macchina, io sto bene, ma vieni qui». Erano le 22.15 di lunedì sera quando il cellulare ha squillato: dall’altro lato la voce del figlio che in poche parole ha decritto cos’era accaduto lungo via Martignon.

«Era da poco uscito di casa - racconta la mamma - con gli amici di Lissaro stava andando alla sagra di Mestrino, e mai avrei immaginato una cosa del genere. Sono corsa sul posto e sembrava fosse scoppiata una bomba: scarpe da ginnastica sparse in giro, le bici accartocciate, pezzi della carrozzeria dell’auto disseminati lungo la pista ciclabile. Una scena agghiacciante che faticheremo tutti a dimenticare».


«Mio figlio mi ha raccontato che erano tutti fermi in pista ciclabile perché ad uno dei loro amici non funzionava più il motorino – racconta ancora - quando hanno sentito il rumore di un’auto che sopraggiungeva da Mestrino. Lui ha fatto appena in tempo a mollare la bici e a correre in direzione di Lissaro che l’auto ha travolto il gruppetto di ragazzi. Ha detto di aver sentito un gran calore alle sue spalle». Un botto fortissimo che è stato udito anche in centro a Lissaro. «Non abitiamo molto lontano da dove è accaduto l’incidente - continua la donna - e il botto è stato udito anche qui, ma mai avrei immaginato che si trattava di loro. Quando sono arrivata sul posto ho avuto una sensazione di impotenza, non sapevo cosa fare. È stato tutta un concatenarsi di eventi: i ragazzini fermi sulla pista ciclabile in per un evento che interessava un loro amico e l’auto che è arrivata in quel momento piombando sulla pista ciclabile. Un fatto che sarà difficile scordare».

A terra doloranti anche il ragazzino di 14 anni che ieri si trovava ancora ricoverato in ospedale a Padova. Lì con lui ieri pomeriggio c’era la mamma, ancora molto scossa per quanto accaduto. «Erano da paco passate le 22 – racconta con la voce a tratti ancora rotta dallo spavento vissuto -, quando ho ricevuto la telefonata di uno degli amici con cui mio figlio era uscito, e lì ho capito subito che qualcosa di grave era accaduto. Mi ha detto dell’incidente e di raggiungerli. Quando siamo arrivati non ho più capito niente. C’erano le bici schiacciate, l’auto incidentata, i ragazzini spaventati alcuni feriti. Sono stata presa per mano da uno di loro che mi accompagnato da mio figlio che era steso a terra. Non ha mai perso conoscenza, ma ha una frattura al naso, una all’occhio e male alla schiena. Mi ha raccontato di aver visto l’auto volargli sopra alla testa, cosa sia accaduto dopo non lo so. So solo che è stato un miracolo che siano tutti qui. Ora i medici mi hanno detto che dovrà essere operato al naso, e che gli occhi non hanno subito danni, ma tanta è la paura vissuta stanotte (ieri, ndr)».

Ieri mattina in via Martignon all’altezza del civico 50 i segni dell’incidente erano ben visibili. Le biciclette e uno dei motorini erano ancora parcheggiati all’interno del cortile dell’abitazione: le ruote schiacciate dopo l’impatto con l’auto a raccontare alla luce del giorno cosa era accaduto poche opera prima lungo quella via. Nell’area verde che confina con la ciclabile il cestino di una delle biciclette ancora a terra. Sull’asfalto i segni dei rilievi dei vigili che indicano la traiettoria dell’auto finita dritta in pista ciclabile. Lunedì sera sul luogo dell’incidente anche il sindaco Marco Agostini che in queste ore è in contatto con le famiglie dei ragazzi. «Lunedì sera mi trovavo al pronto soccorso e ho accolto alcuni dei ragazzi rimasti ferirti nell’incidente - ha detto il sindaco – mi sono rassicurato sulle loto condizioni, chiedendo anche informazioni sugli amici. Appena mi sono liberato sono andato sul posto per capire come era avvenuto l’incidente e parale con i genitori dei ragazzi. Sono in continuo contatto con loro».

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Il Gazzettino