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MANIAGO - Ventisette anni, operaio specializzato nel montaggio di pannelli fotovoltaici disponibile a trasferte che lo portavano a girare tutto il Nord Italia, è morto ieri pomeriggio dopo essere precipitato da un'altezza di sedici metri, mentre camminava sulla copertura di un capannone della Bioman di Maniago. Si chiamava Soufiane Touhami, era di origini marocchine, risiedeva in Liguria, a Savona, ed era dipendente della milanese G. Engineering. I medici rianimatori dell'automedica di Pordenone e dell'elisoccorso, assieme agli infermieri, hanno tentato fino all'ultimo di strapparlo alla morte. C'era un'esile filo di speranza quando hanno deciso di trasportarlo all'ospedale di Pordenone in ambulanza, in quanto la gravità delle sue condizioni avrebbero impedito un trasferimento in elicottero a Udine. Il giovane è morto pochi minuti dopo essere arrivato in pronto soccorso.
L'INFORTUNIO
La squadra della società milanese, che alloggia in un albergo della Pedemontana, ieri pomeriggio in via Vivarina stava lavorando sulla copertura di una nuova area degli stabilimenti della Bioman per installare l'impianto fotovoltaici.
LE INDAGINI
Il pannello che si è spezzato sotto il peso dell'operaio è stato sequestrato su richiesta del sostituto procuratore Maria Grazia Zaina. Le verifiche dei carabinieri e dei tecnici dello Spisal si sono protratte per diverse ore. La copertura ha una pendenza minima, non presenta difficoltà per chi deve operare sul tetto. Dovranno ora essere valutate le condizioni di sicurezza e verificato se l'operaio avesse sufficienti dotazioni per prevenire gli infortuni. Il Cda della Bioman ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane precisando che, nonostante la tragedia, non è stato possibile interrompere l'attività nelle altre aree produttive. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino