Incidente in casa di riposo, 94enne in carrozzina giù dalle scale: morta

La vittima e la casa di riposo Tomitano e Boccasin
MOTTA DI LIVENZA - È caduta dalle scale, battendo il capo e spirando poche ore dopo in ospedale per i traumi riportati. Si chiamava Amelia De Marchi, aveva 94 anni e...

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MOTTA DI LIVENZA - È caduta dalle scale, battendo il capo e spirando poche ore dopo in ospedale per i traumi riportati. Si chiamava Amelia De Marchi, aveva 94 anni e non era autosufficiente: era costretta in carrozzina. L'incidente è avvenuto l'8 agosto nella casa di riposo “Tomitano e Boccassin” a Motta di Livenza, una struttura per anziani non autosufficienti. Sull'episodio la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo. L'ultranovantenne era originaria di Gorgo al Monticano, ed era ospite dal 2005 nel centro residenziale per anziani.


«A quanto è stato riferito ai familiari della vittima  - spiegano dallo Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali a cui si sono rivolti i familiari - in particolare all'unico figlio, rientrato di corsa dall'Inghilterra, dove vive, e a un cugino, la signora si trovava al secondo piano assieme ad un gruppo di anziani che dovevano essere accompagnati in giardino. Cosa sia esattamente successo in quei frangenti non si sa bene, non ci sarebbero testimoni, sta di fatto che la carrozzina è precipitata dalla vicina rampa di scale. Una volta scattato l'allarme, la De Marchi è stata trasportata all'ospedale di Oderzo, ma i medici non hanno potuto nulla».

La Procura di Treviso ha aperto un procedimento e posto sotto sequestro la salma, nell'obitorio dell'ospedale di Oderzo, per disporre l'eventuale esame autoptico. «Aspettiamo che l'autorità giudiziaria faccia il suo lavoro per chiarire le cause di questa morte assurda, certo è che è l'ennesima tragedia che accade in una casa di riposo: purtroppo, stiamo seguendo numerosi casi sul genere – afferma il presidente di Studio 3A, Ermes Trovò - Una cosa è certa: andremo fino in fondo per rendere giustizia alla signora Amelia e ai suoi familiari». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino