Incidente sulla variante di Pianzano. L'allegria del sabato sera, lo schianto e l'attesa degli amici che diventa tragedia: «Le stavamo aspettando a una festa»

GODEGA SANT'URBANO - «No, non è possibile. Non ci possiamo credere, non può essere successo. Le stavamo aspettando a una festa». Davanti alla scena...

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GODEGA SANT'URBANO - «No, non è possibile. Non ci possiamo credere, non può essere successo. Le stavamo aspettando a una festa». Davanti alla scena spettrale di un'auto distrutta, delle lamiere contorte, dei feriti sotto choc, dei Vigili del Fuoco impegnati a mettere tutta l'area in sicurezza e celare alla vista il corpo della 19enne vittima dell'incidente, i ragazzi arrivati sul posto non riescono a trattenere le lacrime. Doveva essere un sabato sereno, da passare in allegria e spensieratezza assieme. Invece si è trasformato in un incubo senza fine. Hanno saputo dell'incidente dal tam-tam partito dai social, dalle notizie apparse in modo frammentario nei vari siti d'informazione. «Appena abbiamo letto - dice un giovane - abbiamo subito avuto il timore che fosse accaduto qualcosa alle nostre amiche e siamo corsi qui». Le tre ragazze erano a bordo della Suzuki Swift guida da Marika Loprese, morta sul colpo. E gli amici hanno subito riconosciuto quel che rimaneva dell'auto. E quel timore tremendo è diventata tragica realtà.

PAURA
Attorno a loro, col passare dei minuti, è andato aumentando il numero di curiosi, di residenti allarmati dal botto e dall'arrivo dell'elicottero del Suem, dalle sirene, dai lamenti. Purtroppo l'incrocio tra via Baver e via Colbassa è un punto nero, tragico, già triste palcoscenico di altri terribili incidenti. Nessuno ha voglia di parlare. A un certo punto la piccola folla è anche diventata troppo numerosa e i carabinieri, intervenuti per effettuare tutti i rilievi del caso e tentare di capire la dinamica di un incidente così disastroso, hanno allontanato tutti. Gli operatori del Suem, ancora intenti a prestare i primi soccorsi, avevano bisogno di più tranquillità. I quattro feriti, le due ragazze diciassettenni e la madre col figlio 13enne a bordo del Maggiolone Volkswagen, una volta stabilizzati sono stati trasportati a Treviso e Conegliano. Gli amici delle tre ragazze si sono allontanati di un po', ma senza distogliere lo sguardo da quella tragedia. «Come può essere successo?», è la domanda più ricorrente cui nessuno vuole rispondere. «Una tragedia immane, una ragazza così giovane non può morire in questo modo», sussurra un residente abbassando gli occhi. Le operazioni per rimuovere le auto e ripulire la strada sono andate avanti fino a tardi. Poco a poco la gente arrivata a vedere, magari è andata via. Anche il gruppetto di amici, facendosi coraggio l'uno con l'altro, alla fine è tornato verso casa. Ma quello che hanno visto non lo dimenticheranno mai.

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Il Gazzettino