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CANEVA - Sono i rintocchi della campana della chiesa parrocchiale di Stevenà di Caneva ad accogliere la bara di Marco Da Re, il diciottenne morto tragicamente in un incidente stradale assieme ad altri tre amici. La chiesa, piccola e raccolta, non ha potuto contenere quanti hanno voluto dire addio al giovane, tra lacrime ricacciate faticosamente, sguardi a cercare il perché. La mamma e i due fratelli hanno atteso che la bara fosse portata fuori dall’auto funebre in silenzio, con le mani serrate e lo sguardo che raccontava più di mille parole. Tanti, tanti amici fuori a formare un cerchio per stringersi al dolore dei parenti e alla perdita del loro compagno. Ed è a loro che don Alberto Botteon ha indirizzato le ultime parole della predica: «La vita non è un videogioco che vi fa pensare che finita una ne avete altre a disposizione - ha detto il sacerdote - È una sola e bisogna viverla come un gioco di squadra».
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Il Gazzettino