«Il mio Nicola è un miracolato: salvo solo perchè era seduto dietro». Le ore d'angoscia della mamma

«Il mio Nicola è un miracolato: salvo solo perchè era seduto dietro». Le ore d'angoscia della mamma
ROVIGO - «Mio figlio è stato miracolato. Come mi ha detto chi per primo si è preso cura di lui». A parlare, con una voce ancora sopita da quello che...

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ROVIGO - «Mio figlio è stato miracolato. Come mi ha detto chi per primo si è preso cura di lui». A parlare, con una voce ancora sopita da quello che è successo due notti fa, è la mamma di Nicola, il 16enne di Borsea, che si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Rovigo. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) ho visto dei piccoli miglioramenti. Lui ha tutte le osse del volto rotte, ma già si stava sgonfiando in viso. L'ho visto meglio di mercoledì. I medici hanno provato a svegliarlo, diminuendo le dosi e ha risposto bene. Ha anche un trauma toracico, ma danni interni non ce ne sono. Solo un forte trauma ai polmoni dovuto all'impatto che l'auto ha avuto sbattendo sul platano e la caviglia gonfia».


SEDUTO DIETRO

Dal racconto della mamma, si apprende che tutta la parte sinistra del corpo del minorenne è stata interessata dall'incidente. «Questo è dovuto al fatto che mio figlio era seduto dietro all'autista, Marco Stocco. I medici non si pronunciano sulle tempistiche. Sono molto cauti. Il mio ragazzo è stato miracolato, in quanto è stato l'unico ad uscire semi cosciente dal tremendo incidente. Ed è stato altresì in grado di riconoscere tutti i nomi dei suoi amici, compreso il mio. Sono infatti stata io la prima ad essere avvisata dalla polizia. Mi sembra di vivere in un bruttissimo film dell'orrore».


ORE D'ANGOSCIA

Che cosa ha fatto la notte della disgrazia? «Ho preso la mia auto e ho iniziato a girare in cerca di mio figlio, dopo avere telefonato a tutti quanti, senza avere ricevuto alcun tipo di risposta. Poi mi ha chiamato la Polizia. Non riesco a capire come mai stessero andando proprio a Grignano, visto che mai mi era stato nominato come luogo di riferimento, da nessuno di loro. Un domani questo discorso lo si dovrà affrontare. Non mi sentivo sicura al cento per cento con Marco alla guida dopo l'incidente di settembre. Questo l'avevo detto sia a lui che a mio figlio».


L'UNIONE

Domani andrà al funerale di Marco, Michael e Filippo? «Ho molta confidenza con la mamma di Michael. Ci sentiamo spesso. Lei mi ha contattato, chiedendomi come stava mio figlio. Sono andata di persona da lei a porgerle le condoglianze e siamo state assieme per tre ore. Le ho detto di essere forte, dato che ha altri due figli: una oramai grande che si è fatta la sua famiglia e uno piccolino. Sono andata anche a casa di Umberto Stocco, ma nessuno ha aperto. Ero troppo stanca per andare anche dagli zii di Filippo Bettarello, ma ci andrò prima del funerale. Ho preferito andare a lavorare, piuttosto che stare in casa a pensare a tutta la tragedia, altrimenti impazzisco. Posso vedere mio figlio solo un quarto d'ora. Preferisco tenermi i giorni di ferie per stare con mio figlio in futuro, visto che ne avrà bisogno sia a livello di riabilitazione che di assistenza psicologica. La strada dell'incidente è brutta e bisogna conoscerla. Sto cercando di capire che cosa sia successo. Anche agli altri dicevo sempre di andare piano. Mangiavamo assieme, li portavo fuori con me, venivano a dormire a casa mia. C'era grande confidenza tra di noi. Con me si confessavano. È una grande disgrazia che si poteva evitare, ma che purtroppo oramai è successa. Sono sicura che anche i genitori degli altri ragazzi li avvisavano di stare attenti. Avevano tutta una vita davanti da assaporare. Erano dei ragazzi buoni. Se si sapeva come porsi erano a modo».


I tre ragazzi morti erano i secondi figli per la mamma di Nicola. «Sono stata fortunata, visto che il mio unico figlio si è salvato, ma non posso non pensare al lutto che ha colpito tre famiglie».

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Il Gazzettino