Esplosione alla Ecorav, operaio vivo per miracolo: i dipendenti proclamano lo sciopero

Tragedia sfiorata alla Ecorav di Longarone
LONGARONE - La risposta dei lavoratori dopo l'incidente alla Ecorav a Villanova, non si è fatta attendere: per ribadire la necessità di tenere sempre alta...

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LONGARONE - La risposta dei lavoratori dopo l'incidente alla Ecorav a Villanova, non si è fatta attendere: per ribadire la necessità di tenere sempre alta l'attenzione sul tema della sicurezza, l'assemblea all'unanimità ha proclamato un'intera giornata di sciopero venerdì 16. Dalle 7.30 verrà composto un presidio di dipendenti davanti all'azienda dove lunedì verso le 14 era stata sfiorata la tragedia.

LA RICOSTRUZIONE
Bastava che Cristian Sacchet, 48 anni, da una ventina alle dipendenze dell'azienda che si occupa di rifiuti tossici, non fosse di schiena rispetto al macchinario che stava filtrando una tanica da 25 litri di sostanza e che è esploso, e forse il bilancio sarebbe ben più grave. Il fatto che l'uomo indossasse abiti antifortunistica e che fosse distante qualche metro dal punto del botto, gli ha salvato la vita. Si è rialzato dopo essere stato scaraventato a terra con qualche ustione, abrasioni e una scheggia che potrebbe avergli colpito l'occhio, pare esclusa invece la frattura al braccio. «Non si può andare al lavoro al mattino senza avere la certezza di tornare a casa la sera», aveva commentato sconsolato subito dopo l'incidente, Giampiero Marra della Cgil. Sacchet è ricoverato a Verona, subito dopo lo scoppio era stato trasferito al San Martino di Belluno con l'elicottero del Suem. Ieri una collega lo ha sentito direttamente ed ha riferito che in questo momento Cristian preferisce essere lasciato tranquillo, deve riprendersi anche mentalmente dallo spavento per quegli istanti drammatici in cui ha visto la morte in faccia.

L'INCHIESTA


Lo sanno bene anche i tecnici dello Spisal che dai minuti subito successvi all'incidente hanno effettuato tutti gli accertamenti del caso di concerto con Arpav e Vigili del fuoco. «Una parte consistente della documentazione che stiamo predisponendo -spiega il direttore dello Spisal Gianfranco Albertin- consiste nella deposizione della vittima, ma per ora i tempi sono ancora prematuri, bisogna aspettare». Analisi di laboratorio, sopralluoghi, accertamenti, la ricostruzione dei fatti da parte del ferito: tutto poi confluirà in un'unica relazione che verrà affidata al sostituto Alberto Primavera per le decisioni del caso. Potrà archiviare, chiedere un supplemento di indagini affidandosi ad un'ulteriore perizia o chiedere l'imputazione di eventuali responsabili. Saranno necessarie settimane, mentre il luogo dell'infortunio resta sotto sequestro così come il corridoio dell'occhialeria Look adiacente alla Ecorav: qui è atterrato il coperchio di 50 centimetri di diametro che la pressione del filtro intasato aveva fatto esplodere scaraventandolo in aria. Anche qui solo un caso ha evitato altro sangue: bastavano cinque metri e quel proiettile impazzito avrebbe centrato i lavoratori del reparto verniciatura.
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Il Gazzettino