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ARIANO POLESINE - Che non si sfugge al proprio destino lo ripetono da sempre i vecchi saggi. Per un paese di poco più di 4mila anime come Ariano nel Polesine però è difficile da accettare quando a farne le spese è una giovane vita stroncata per un evento apparentemente futile, che si è rivelato fatale. Nico Duò, centauro di soli 24 anni, è morto in seguito alle conseguenze riportate cadendo dalla propria Ducati dopo aver impattato contro una civetta. Il giovane motociclista procedeva lungo via Linea verso le 20.30 di lunedì sera, 16 agosto, quando secondo una prima ricostruzione il volatile avrebbe sbattuto contro il casco di Nico facendogli perdere il controllo del mezzo. Dopo un volo di più di un centinaio di metri il corpo del ragazzo è finito sull’asfalto riportando diversi traumi. Sul posto è immediatamente intervenuta un’ambulanza insieme alla Radiomobile di Adria. Ai sanitari la situazione è apparsa fin da subito disperata, tanto da trasportarlo immediatamente all’Ospedale di Rovigo. Nella notte tra lunedì e ieri, intorno all’una e mezza, il ventiquattrenne è deceduto gettando i suoi famigliari nello sconforto.
DINAMICA ASSURDA
Una giovane vita spezzata troppo presto, in una maniera a dir poco assurda, quasi cinematografica se non fosse che Nico ora non c’è più.
UNO SPORTIVO
Nico era il figlio unico di Romina Soncin e Gabriele Duò, era fidanzato con la giovane Clara dal 2015: con la compagna aveva trascorso una breve vacanza questa estate. Nico era uno sportivo, militava tra le file della PadovaNuoto che piange così la morte del proprio atleta: «Una terribile notizia sconvolge la PN Padovanuoto: la scorsa notte è mancato Nico Duó, centroboa biancorosso in forza alla PDN da due stagioni, a causa di un incidente stradale. A nulla son valsi i soccorsi intervenuti sul posto. Non ci sono parole per commentare una tragedia simile, solo una profonda tristezza». Prima di sbarcare al Padova, il ventiquattrenne era stato un giocatore di punta dell’AdriaNuoto.
LA PASSIONE PER I LUPI
Diplomatosi all’Itis di Adria aveva poi trovato lavoro come impiegato in ufficio di un’azienda di Marghera. Fin da piccolo aveva una passione per gli animali che negli anni si è manifestata nell’amore per il suo Lupo Cecoslovacco, cui lo lega un aneddoto. A gennaio scorso era stato avvistato da una guardia giurata che aveva gridato “al lupo, al lupo” nel Delta.
Nico aveva quindi replicato: «È difficile non ridere dopo aver visto la scena a 50 metri di distanza sapendo che il cane Lupo Cecoslovacco in questione è mio». Ad esprimere per la comunità arianese il cordoglio per la morte di Nico è la prima cittadina Luisa Beltrame: «Non ci sono parole appropriate da esprimere quando succedono tragedie così, una giovane vita interrotta e una famiglia travolte da un immenso dolore, mi sento di esprimere vicinanza e affetto ai genitori e ai familiari».
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Il Gazzettino