Mestre. Bus si schianta contro una colonna, l'autista era alla guida da 4 ore

Dai registri si evidenzia che l'uomo aveva smontato il giorno prima alle 22

MESTRE - Quando sabato sera alle 20.45 si è schiantato con il suo autobus contro il pilone di un palazzo in via Carducci, l'autista del mezzo elettrico era in servizio...

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MESTRE - Quando sabato sera alle 20.45 si è schiantato con il suo autobus contro il pilone di un palazzo in via Carducci, l'autista del mezzo elettrico era in servizio da poco più di 4 ore. A dirlo sono i registri di bordo e i turni degli autisti segnati nella sede di La Linea, la società di trasporto privato il cui bus, sabato sera, è stato protagonista di un nuovo incidente, undici giorni dopo quel 3 ottobre in cui un altro pullman dell'azienda è volato nel vuoto per quindici metri dal cavalcavia Superiore di Marghera inghiottendo 21 vite (quella dell'autista Alberto Rizzotto, 40 anni, trevigiano, e di 20 turisti da ogni parte del mondo) e causando 15 feriti, alcuni dei quali ancora gravi.

Quando si è messo al volante

Analizzati fin da subito dalla polizia locale, i registri de La Linea hanno rimandato una realtà diversa da quella paventata da chi aveva immaginato una tragedia sfiorata come epilogo di turni massacranti. Il cinquantanovenne in servizio quella sera sulla linea 13 da Marghera per via Porte di Cavergnago, si era messo al volante alle 16.43, momento nel quale era anche iniziato il suo turno di lavoro di sabato sera. Un turno che sarebbe sforato nella notte di sabato ma che non era stato appesantito da un mancato riposo. Sono sempre i registri lavorativi della società - che in quel momento stava coprendo una linea appaltatagli da Avm, in base alle direttive dell'Unione Europea sul trasporto pubblico - a dire che il cinquantanovenne autista era smontato dal turno precedente alle 22 di venerdì e da quel momento non aveva più guidato (per lavoro) fino alle 16.43 di sabato. In più, trattandosi di un servizio urbano, tra la fine di una corsa e l'inizio della successiva, l'autista era rimasto fermo per 18 minuti, come da regolamento.

Il malore alla guida

Resta in piedi, quindi, l'ipotesi del malore dell'autista, come lui stesso aveva raccontato non solo a chi era arrivato sul posto sabato sera, ma anche agli operatori del Pronto soccorso una volta portato in ospedale dai medici del Suem 118. «Ho avuto un blackout visivo, ho visto tutto bianco» le prime parole del conducente, ipotizzando un calo di pressione - per spiegare come mai abbia virato verso sinistra, invaso la corsia opposta e si sia schiantato contro la colonna. Solo il caso ha voluto che non ci fossero passeggeri in attesa alla fermata o auto di passaggio nella senso di marcia opposto.

Gli accertamenti

L'autista è ancora ricoverato in ospedale all'Angelo dove continuano gli esami per scoprire cos'abbia causato il malore mentre era alla guida dell'autobus. I primi accertamenti hanno escluso problemi di natura cardiaca e adesso i medici stanno indagando dal punto di vista neurologico per verificare cosa sia stato alla base del malore. Esami necessari visto anche il lavoro svolto dal cinquantanovenne, ogni giorno alla guida di mezzi pubblici e con la responsabilità di trasportare altre persone. Proprio per questo, prima di tornare a lavoro, dovrà essere dichiarato negativo a qualsiasi tipo di accertamento medico, solo dopo verrà visitato da un medico del lavoro esterno a La Linea, come previsto anche dal contratto degli autoferrotranvieri. 

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Il Gazzettino