Schianto ubriaco a 200 all'ora: patteggia due anni per la morte dell'amico

Mattia Guarnieri morto nello schianto
FARRA DI SOLIGO - Omicidio stradale. Stefano Vitali, 28 anni di Farra di Soligo, ha patteggiato ieri mattina in tribunale a Rovigo dove si è svolta l'udienza...

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FARRA DI SOLIGO - Omicidio stradale. Stefano Vitali, 28 anni di Farra di Soligo, ha patteggiato ieri mattina in tribunale a Rovigo dove si è svolta l'udienza preliminare la pena di due anni di reclusione, con la sospensione condizionale, per l'incidente causato il 2 agosto del 2022 in cui perse la vita Mattia Guarnieri, 35 anni, di Bergantino (Rovigo) che viaggiava nell'auto condotta dal farrese sul lato passeggeri.


A carico di Vitali l'accusa, che ha portato poi al patteggiamento, di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e dall'aver violato le norme del codice della strada viaggiava in pieno centro abitato a 200 chilometri all'ora causando la morte di Guarnieri, suo collega di lavoro.

LA TRAGEDIA
Il tragico incidente si consumò intorno alle 23.30 del 2 agosto in via Garibaldi, tratto della strada provinciale 25. Vitali stava procedendo in direzione Melara-Bergantino alla guida di una Bmw 320 D in cui c'erano anche Mattia, sul sedile del passeggero posteriore, e un coetaneo e amico d'infanzia di quest'ultimo, sul sedile del passeggero anteriore. Giunto al termine di una curva, il 28enne perse il controllo dell'auto, uscendo dalla carreggiata per poi rientrare e ribaltarsi.

LA RICOSTRUZIONE
Come accertato dai carabinieri della compagnia di Castelmassa che effettuarono i rilievi, la macchina, fuoriuscita alla sua destra, percorse circa 180 metri tra il terreno e il fossato adiacente la sede stradale, girando più volte su sé stessa, urtando contro un terrapieno, poi venne proiettata verso la strada, dove finì la sua folle corsa, cappottata.
Fatali furono per il 35enne i traumi riportati: poche ore dopo, il suo cuore smise di battere. Salvi invece gli altri due occupanti della vettura.

LE CONTESTAZIONI
A VItali il magistrato inquirente ha imputato di aver causato il sinistro con conseguenze mortali per "colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia nella circolazione stradale, nonché per colpa specifica consistita nella violazione degli articoli 141 commi 1, 2 e 3 e 186 del Codice della Strada", oltre ad "avere commesso il fatto procedendo in centro urbano ad una velocità pari a circa 200 km/h, superiore al doppio di quella consentita" e di trovarsi "in condizioni di stato di ebbrezza conseguente all'abuso di sostanze alcoliche, con un tasso alcolemico rilevato all'accertamento di 0,72 g/l".

IL RISARCIMENTO
Guarnieri, tecnico manutentore nello stabilimento della Bormioli Pharma, aveva un figlio di sette anni.


La sua famiglia, moglie e genitori, si è rivolta a Studio3A-Valore, società specializzata nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già ottenuto per loro l'integrale risarcimento dalla compagnia di assicurazione della macchina. Ora la condanna penale.

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Il Gazzettino