Travolto e ucciso in scooter, patteggia l'autista della Regione Veneto

Il luogo dell'incidente
PADOVA - Patteggiamento a un anno e due mesi, e patente sospesa per due anni: è quanto deciso al termine dell'udienza preliminare che si è svolta oggi...

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PADOVA - Patteggiamento a un anno e due mesi, e patente sospesa per due anni: è quanto deciso al termine dell'udienza preliminare che si è svolta oggi a Padova nei confronti di Giorgio Angelo Faccini, autista della Regione che il 13 settembre del 2016, secondo l'accusa, con una manovra ritenuta azzardata avrebbe travolto e ucciso un 71enne, Cesare Tiveron, in sella al suo scooter. Faccini quel giorno si trovava in auto con il direttore generale dell'area sanità e sociale della Regione Veneto Domenico Mantoan. Secondo la perizia effettuata dal medico legale della Procura Massimo Montisci, all'epoca direttore dell'istituto universitario di medicina legale, Tiveron non sarebbe morto per l'incidente ma a causa di un infarto che lo avrebbe colto qualche frazione di secondo prima dello schianto. Su quella relazione è stato aperto un successivo fascicolo da parte della Procura per appurare eventuali depistaggi. Successivamente il medico legale e un medico del 118 che aveva segnalato l'intervento del 13 settembre come un malore anziché per incidente, sono stati accusati di frode processuale penale e depistaggio, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e truffa aggravata.


L'udienza preliminare nei loro confronti è fissata per il 16 ottobre. La famiglia Tiveron, assistita in sede penale dall'avvocato Pietro Sartori e in quella civile dagli avvocati Vieri e Francesca Tolomei, sta valutando la costituzione di parte civile anche in quel procedimento. «Siamo profondamente offesi da quanto accaduto - fanno sapere i Tiveron - far emergere la verità è stato un percorso lungo e complesso, che ha richiesto un'enorme determinazione e importanti risorse. Così non fosse stato, il risultato della prima perizia sarebbe stato dato per buono ed il caso sarebbe stato archiviato. Siamo contenti delle conclusioni della magistratura ed ora osserveremo da vicino come l'Ordine dei Medici e l'Università decideranno di comportarsi.» 
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Il Gazzettino