PADOVA - Sette persone indagate per lesioni colpose gravissime per l'incidente alle Acciaierie Venete della scorsa domenica in cui sono rimasti gravemente feriti quattro...
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Gli altri indagati sono Giampiero Benedetti, presidente della Danieli di Buttrio, Giacomo Mareschi Danieli, consigliere della Danieli, Alessandro Trivillin, consigliere della Danieli. Ieri alle Officine Meccaniche di Buttrio, dove è stata progettata la traversa di colata la cui rottura ha causato l'incidente, si è svolta una perquisizione. Sono stati acquisiti in copia il manuale di uso e di manutenzione, 25 disegni/progetti della stessa traversa e altri atti che gli inquirenti ritengono utili per le indagini. Sotto inchiesta vi sono inoltre Vito Nicola Plasmati, legale rappresentante della Hayama Tech, con sede a Fagagna (Udine), la ditta incaricata della manutenzione degli impianti nello stabilimento di Camin e Dario Fabbro, responsabile della sede bresciana della Danieli, l’azienda che avrebbe rilasciato il certificato di conformità del prodotto alle norme europee. Lo stabilimento resta sotto sequestro, ferma la produzione.
Domenica scorsa, a Padova, quattro operai sono stati travolti da una colata di acciaio fuso e sono rimasti ustionati, due in modo gravissimo. Martedì il magistrato titolare dell'inchiesta ha ricevuto gli ispettori dello Spisal dell'Ulss 6 Euganea che si sono occupati della prima sommaria ricostruzione dell'incidente. In attesa della super perizia ai tecnici del servizio di prevenzione infortuni sono stati delegati ulteriori accertamenti di natura tecnica. Tutta l'area della fonderia, oltre ad impianti ed attrezzature finiti sotto sequestro, rimarrà chiuso fino a quando gli esperti scelti dalla Procura e i consulenti di parte non avranno concluso le operazioni peritali nel luogo in cui si è consumata la spaventosa colata di acciaio bollente.
LA DRAMMATICA TESTIMONIANZA DELL'OPERAIO FERITO «Colpito dagli schizzi di metallo fuso. E i vestiti ignifughi sono stati inutili»
LO SCIOPERO
Intanto salgono a quattro le ore di sciopero proclamate in provincia di Padova, con un presidio davanti alle Acciaierie Venete, rispetto alle due proclamate per il settore metalmeccanico in tutto il Veneto. «Siamo ormai in presenza - affermano oggi in una nota i sindacati di categoria - di una interminabile catena di morti sul lavoro che in questi mesi ha funestato il Veneto e il paese, che occorre fermare al più presto per garantire a tutti i lavoratori e in tutti i luoghi di lavoro il diritto alla salute e alla sicurezza».
La situazione degli incidenti sul lavoro in Veneto e della categoria metalmeccanica in particolare, verranno discusse al tavolo regionale con gli assessori al Lavoro, alla Sanità e con lo Spisal regionale il 22 maggio prossimo a Palazzo Balbi, sede della Regione, con presidio dei delegati Rsu e dei rappresentanti dei lavoratori della sicurezza di Fim Fiom e Uilm.
LA SUPER PERIZIA E QUEL PERNO MALEDETTO
Facile prevedere che i periti concentreranno le proprie attenzioni sull'ormai famoso perno che ha ceduto di schianto spezzandosi e provocando il ribaltamento di una delle siviere, l'enorme contenitore in cui si trovavano novanta tonnellate di acciaio fuso ad una temperatura di circa 1500 gradi. I tecnici dello Spisal hanno individuato nel clamoroso cedimento del perno la causa dell'incidente.
Il Gazzettino