Cugine morte sulla A28, Mattarella chiama il padre di Jessica: «Vi sono sempre vicino»

PORDENONE - «Vi sono vicino, fatevi forza. Seguirò la vostra storia», così aveva detto in una telefonata qualche mese fa il presidente della Repubblica...

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PORDENONE - «Vi sono vicino, fatevi forza. Seguirò la vostra storia», così aveva detto in una telefonata qualche mese fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Alain Fragasso, padre di Jessica, morta a soli 20 anni mentre rientrava a casa in auto con la cugina Sara Rizzotto, 26 anni di Conegliano. E l'altro ieri ha mantenuto la parola, richiamando Fragasso.

La telefonata di Mattarella dopo la sentenza

Le due giovani sono le vittime del terribile incidente stradale sull'A28, avvenuto il 30 gennaio, dopo l'impatto con l'auto dell'imprenditore bulgaro Dimitre Traykov, fuggito senza prestare soccorso alle due giovani donne e alle bambine di 2 anni e mezzo e 5 mesi, figlie di Sara, in auto con loro, rimaste gravemente ferite, ma miracolosamente sopravvissute. Giovedì, nel pomeriggio, il capo dello Stato ha mantenuto la promessa, telefonando nuovamente al papà di Jessica, dopo avere ricevuto la mail dove lo si rendeva edotto dell'esito della sentenza. «La prima cosa che mi ha chiesto è come stavamo - racconta Fragasso che ha tenuto aggiornato il presidente sulle vicende processuali - e poi mi ha detto che anche secondo lui è poco, però queste sono le leggi e devono lavorare per migliorarle. Ha aggiunto che la giustizia almeno è stata veloce e anche se è vero che le ragazze non ritorneranno più, almeno c'è stata la rapidità della sentenza». Il riferimento è al verdetto, pronunciato dal Tribunale di Pordenone il 28 giugno, con rito abbreviato, che ha condannato Dimitre Traykov a 7 anni di reclusione, dopo che gli è stata condonata l'aggravante di guida in stato di ebbrezza. La procura aveva chiesto 8 mesi in più, ma comunque la pena è sembrata troppo leggera per l'omicidio stradale, con le aggravanti contestate all'uomo di essere fuggito e non avere prestato soccorso, sottraendosi agli accertamenti e all'identificazione. I legali di Traykov hanno già detto che ricorreranno in appello per far cadere anche l'omissione di soccorso. «Avevo parlato con la segretaria del presidente Mattarella e mi aveva detto che mi avrebbe richiamato dopo l'estate, perché adesso era molto impegnato spiega Fragasso . Invece mi ha chiamato giovedì e sono rimasto molto contento. Come la prima volta ero in un periodo un po' triste e demoralizzato e, dopo averlo sentito, non dico che mi abbia dato la carica, però moralmente mi ha aiutato».

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Il Gazzettino