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VITO D'ASIO - Ci sono stati anche dei tentativi di depistaggio nell'inchiesta dei carabinieri del Nas sulla presunta frode nelle pubbliche forniture per la refezione scolastica nei Comuni di Udine, Varmo, Trivignano, Tarcento, Arta Terme, Rive d'Arcano, Vito d'Asio, Cimadolmo, San Polo di Piave e Motta di Livenza. Si tratta di interferenze sottolineate anche nell'ordinanza del Gip e che costituiscono motivo di esigenza cautelare per Pasquale Esposito (73) di Napoli, Massimo Vaccariello (57) di Volla (Napoli), Agostino Cascone (33) di Sant'Antonio Abate (Napoli) e Ketty Bandiera (45) di Oderzo (tutti ai domiciliari), oltre a Rocco Ruggiero (33) di Molfetta (obbligo di dimora). Lunedì sono previsti i primi interrogatori di garanzia e cominceranno a delinearsi le strategie difensive.
LE INTERFERENZE
Quando gli investigatori hanno cominciato a occuparsi della EP Spa, a Napoli si sono così preoccupati che dalle intercettazioni risulta che volessero far intervenire una parlamentare napoletana del M5S.
LA CUOCA
Anche sui dipendenti venivano fatte pressioni. Emblematico il caso registrato il 18 febbraio 2021, quando al cuoco del centro di cottura di Tarcento viene chiesto di inviare alle addette alle mense delle scuole di Rive d'Arcano e Vito d'Asio le foto di prodotti biologici, affinché compilassero le schede dei cibi come se fossero tali, perché è per cibi biologici che i Comuni pagavano. Il giorno dopo verrà comunicato al Comune di Vito d'Asio che a causa dell'emergenza Covid i pasti venivano preparati a Tarcento. In questo modo - secondo gli investigatori - sarebbe stata giustificata la violazione del contratto, che imponeva la preparazione dei primi piatti ad Anduins. Lo stesso giorno i carabinieri convocheranno la cuoca per chiedere spiegazioni. Sarà Agostino Cascone, su consiglio di Massimo Vaccariello, a convocarla e istruirla prima dell'incontro con i carabinieri. Lei farà come le è stato ordinato. Dirà di aver compilato le schede al termine delle singole giornate lavorative, per poi di dire la verità e ammettere di averle fatte sulla base delle foto inviate dal cuoco di Tarcento, dove i pasti venivano preparati già dal novembre 2020. Insomma, di aver obbedito agli ordini.
L'ASSESSORE
Agli atti dell'inchiesta vi è anche una sfuriata, datata 12 marzo 2021, dell'assessore all'Istruzione di Vito d'Asio, Alessandro Mulas, che telefona a Cascone rimproverandolo ruvidamente per i disservizi e le critiche raccolte. Cascone prova a giustificarsi dicendo che c'erano difficoltà a reperire personale. Ma Mulas appare irremovibile e chiede all'azienda di garatire ciò per cui viene pagata. (c.a.)
Il Gazzettino