Nuovo inceneritore, il no dell'associazione consumatori: «Impatto ambientale e rischio sanitario»

L’associazione a difesa dei consumatori (Adusbef) si oppone con forza al progetto «a tutela dei cittadini e dell’agricoltura»

Nuovo inceneritore, il no dell'associazione consumatori: «Impatto ambientale e rischio sanitario»
SPILIMBERGO (PORDENONE) - L’associazione a difesa dei consumatori (Adusbef) attraverso i propri delegati, gli avvocati Paola Tanzi e Federico Capalozza, ha espresso una...

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SPILIMBERGO (PORDENONE) - L’associazione a difesa dei consumatori (Adusbef) attraverso i propri delegati, gli avvocati Paola Tanzi e Federico Capalozza, ha espresso una netta opposizione al progetto dell’inceneritore progettato dalla società EcoMistral srl, sottolineando una serie di preoccupazioni che, a loro avviso, rendono la realizzazione dell’impianto altamente inopportuna. La posizione dell’Adusbef è chiara: si pone a tutela della salute dei cittadini, del patrimonio agricolo e dell’integrità del territorio. I legali evidenziano l’impatto sulla salute che potrebbe derivare dalla prossimità al centro abitato. L’inceneritore, infatti, sarebbe vicino alla scuola materna di Tauriano e a un luogo di culto, il Centro islamico nella zona industriale sul Cosa. L’associazione segnala, inoltre, l’assenza di un’indagine epidemiologica per valutare l’impatto sulla salute della popolazione dovuto all’attuale inceneritore.


I timori

La potenziale minaccia per la produzione agricola è un’altra questione sollevata dall’Adusbef. Il sito proposto per il nuovo inceneritore si trova in un’area vicina a terreni notoriamente dedicati alla coltivazione di viti, mele e cereali. L’Adusbef denuncia inoltre l’assenza del requisito di prossimità. Il 90% delle 20mila tonnellate di rifiuti attualmente bruciate dall’inceneritore provengono da fuori regione. Il nuovo impianto, con una capacità di 70mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi all’anno, avrebbe una percentuale ancora maggiore di rifiuti provenienti da fuori regione, circa il 96%. L’associazione sostiene che il nuovo inceneritore non servirebbe né le esigenze del Comune di Spilimbergo, né quelle della provincia o della regione. La questione della prossimità ad aree protette, come i Magredi di Vivaro e il greto del Tagliamento, e l’inopportunità di realizzare un inceneritore in una zona sismica, sono altri punti evidenziati dall’associazione.


Gli interrogativi

Per fare luce sulla situazione, l’Adusbef ha presentato una richiesta formale di accesso agli atti per verificare l’esistenza di eventuali accordi tra l’amministrazione comunale di Spilimbergo e la società EcoMistral, nonostante le smentite del sindaco. «Auspichiamo che alla prossima assemblea dei cittadini organizzata oggi alle 20.30 al Vecchio cinema di Tauriano, assemblea alla quale parteciperà Gustavo Mazzi - presidente dei medici per l’ambiente di Pordenone - intervenga anche il sindaco di Spilimbergo nonché l’intera giunta Comunale allo scopo di fare chiarezza sulla posizione che intendono assumere», hanno precisato i legali. In base al progetto depositato in Regione, la ciminiera del nuovo inceneritore avrà un’altezza di circa 40 metri, con conseguente emissione di fumi destinati a raggiungere anche i Comuni limitrofi: «Il nostro auspicio è che all’assemblea partecipino anche tutti i sindaci dei Comuni stessi, onde predisporre una strategia collegiale volta ad impedire la realizzazione del nuovo impianto».


In regione

Proprio in questi giorni anche il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), attraverso un’interrogazione, ha portato nuovamente in Consiglio regionale la questione dello studio epidemiologico nel territorio circostante all’Ecomistral di Spilimbergo. «Il tempo passa, le promesse sullo studio epidemiologico restano nei cassetti e intanto vanno avanti i progetti per il termovalorizzatore Ecomistral con i cittadini di Spilimbergo e della pedemontana pordenonese lasciati senza risposte dalla Regione, assente sulla valutazione delle contaminazioni ambientali».

 

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Il Gazzettino