Inceneritore, 70mila tonnellate di rifiuti pericolosi da smaltire: il progetto dell'Eco Mistral

Inceneritore, 70mila tonnellate di rifiuti pericolosi da smaltire: il progetto dell'Eco Mistral
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SPILIMBERGO - È online il sito con cui Eco Mistral, gestore dell'impianto di termovalorizzazione nella zona industriale del Cosa, a Tauriano di Spilimbergo, presenta alla cittadinanza il progetto del nuovo termovalorizzatore avviato in autorizzazione lo scorso maggio. Il nuovo impianto di trattamento di rifiuti speciali, pericolosi e non, è descritto attraverso i processi e le attività che lì saranno realizzate e gli edifici che vi saranno costruiti. Viene inoltre fornita la spiegazione di come questo impianto si inserisca nel contesto della gestione dei rifiuti industriali della regione.


IL PROGETTO
Il sito si divide in quattro capitoli: il progetto del nuovo impianto; le ricadute positive sul territorio; il funzionamento del settore dei rifiuti speciali; lo studio preliminare dell'Istituto Mario Negri, già presentato lo scorso luglio alla Commissione Ambiente del Consiglio comunale di Spilimbergo. «La realizzazione di un nuovo impianto di termovalorizzazione desta legittime curiosità e preoccupazioni, a cui vogliamo dare subito risposta spiega Giorgio Damonte, amministratore delegato di Eco Mistral. - Attraverso il sito vogliamo fornire informazioni chiare e trasparenti sul nostro progetto che restino consultabili per il pubblico. Accoglieremo con piacere richieste di approfondimento, perché il nostro desiderio è creare un rapporto basato sui dati scientifici e non sui proclami. Allo stesso modo, l'attuale impianto, che riconsegneremo nel 2028, è aperto a qualsiasi persona voglia visitarlo».


I RIFIUTI
Tra i primi temi affrontati e riportati tra le domande frequenti vi è la provenienza dei rifiuti speciali trattati in regione e nell'attuale impianto. Va ricordato, infatti, che la provenienza nominale della maggior parte dei rifiuti speciali non è indicativa della regione nella quale si trova l'impianto che li ha originati, ma deriva dalla piattaforma di pre-trattamento alla quale vengono conferiti dai produttori. Il Friuli Venezia Giulia, tuttavia, è sostanzialmente priva di queste piattaforme di pre-trattamento dedicate alla preparazione di rifiuti idonei da avviare a termovalorizzazione.


I QUANTITATIVI


In regione nel 2020 le aziende hanno prodotto oltre 4 milioni 235 mila tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, delle quali meno di 2 milioni sono costituiti da rifiuti non pericolosi da costruzione e demolizione; la quota restante di circa 2 milioni 200 mila tonnellate è costituita da rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Di questi, circa 732 mila tonnellate sono prodotte da impianti di trattamento rifiuti che a loro volta necessitano di smaltimenti finali. Quantitativi pertanto ben superiori a quelli che potrà trattare il nuovo impianto in progetto (70 mila tonnellate). «Eco Mistral ha rapporti con numerose piattaforme vicine al Friuli Venezia Giulia che pre-trattano anche rifiuti provenienti dal Fvg - fa sapere l'azienda -; è quindi corretto dire che l'impianto serve il sistema industriale regionale, anche se è difficile definire con precisione con quale percentuale».
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Il Gazzettino