Inceneritore, tre righe di Ecomistral per la marcia indietro. Ma non è certo sia un dietrofront definitivo

La protesta non si ferma: continua la raccolta firme giunta a quota 4mila

Inceneritore, tre righe di Ecomistral per la marcia indietro. Ma non è certo sia un dietrofront definitivo
SPILIMBERGO - La società EcoMistral ha ritirato ieri la richiesta per realizzare un nuovo impianto di incenerimento di rifiuti speciali e pericolosi. Con una comunicazione...

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SPILIMBERGO - La società EcoMistral ha ritirato ieri la richiesta per realizzare un nuovo impianto di incenerimento di rifiuti speciali e pericolosi. Con una comunicazione di sole tre righe, il legale rappresentante, Giorgio Damonte, ha comunicato alla Direzione regionale all'Ambiente la decadenza dell'istanza. Al momento, non è stato reso noto se si tratti di un dietrofront definitivo oppure di una mossa preliminare alla modifica della distanza minima dell'impianto dalle case e quindi soltanto di una retromarcia per sistemare quello specifico parametro, prima di ripresentare la documentazione.


LA MOBILITAZIONE
Proprio ieri mattina dal Comitato No Inceneritore era arrivata una nota di prosecuzione della mobilitazione: «Ringraziamo i ben 4mila firmatari della petizione "Per non mandare in fumo il nostro futuro", promossa dai cittadini di Spilimbergo in collaborazione con Legambiente, contro il progetto per la costruzione del nuovo impianto Ecoeridania per l'incenerimento di 70mila tonnellate l'anno di rifiuti speciali pericolosi a Tauriano di Spilimbergo. La raccolta firme continua perché altri punti chiave tra le richieste espresse dai cittadini rimangono insidiosamente aperti». «La petizione popolare - informano i portavoce - contiene altre tre richieste che continuano ad essere ancora di fondamentale importanza per i cittadini di tutta l'area Spilimbergo-Fanna-Maniago. Si tratta di attivare urgentemente un accurato studio epidemiologico che coinvolga tutti i comuni interessati alla ricaduta dei fumi, considerando le direttrici dei venti, condotto con criterio sanitario epidemiologico e non solo tossicologico, quale elemento necessario di conoscenza e imprescindibile prima di prendere qualsiasi decisione in merito al procedimento di autorizzazione di nuovi impianti di incenerimento».


I PERCORSI


Si chiede poi di « attivare verifiche e monitoraggi dell'inquinamento della zona riguardo l'impianto esistente, rendendo pubblici la numerosità e i risultati dei prelievi, analisi delle emissioni degli impianti e misure degli effetti sull'ambiente da parte delle stesse emissioni. Inoltre - si conclude la nota - bisogna approfondire le evidenze di contaminazione da mercurio emerse negli anni scorsi dagli studi dell'Università di Trieste, mai prese incredibilmente in considerazione da alcun ente preposto a garantire la salute della popolazione e l'integrità dell'ambiente. Ma anche definire un percorso di smantellamento e bonifica dell'attuale inceneritore di proprietà del Comune di Spilimbergo in corrispondenza alla scadenza della convenzione in essere con l'attuale gestore, visto il perdurante inquinamento dell'area da parte dell'impianto negli ultimi 25 anni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino