Inceneritore di Marghera, Zaia chiama il Patriarca: «Non posso fare ingerenze, ma venga in Commisione»

VENEZIA - Non è nei poteri del presidente della Regione bloccare un inceneritore, anzi, «qualsiasi ingerenza si configurerebbe come un reato punibile dalla...

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VENEZIA - Non è nei poteri del presidente della Regione bloccare un inceneritore, anzi, «qualsiasi ingerenza si configurerebbe come un reato punibile dalla legge». Ma quello che il governatore può fare è chiedere che il patriarca di Venezia venga audito dalla commissione per la Valutazione di impatto ambientale. Quindi, se «Sua Eccellenza Reverendissima Francesco Moraglia Patriarca di Venezia» lo riterrà, potrà essere ascoltato direttamente «sulle ampie tematiche e sulle preoccupazioni» relative all’impianto che Eni Rewind intende costruire a Marghera.


Questa la risposta che il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha inviato ieri al patriarca Francesco Moraglia e per conoscenza a don Gianni Fazzini, consulente per la Pastorale degli Stili di vita della Chiesa veneziana. Era stato quest’ultimo a rivolgersi al governatore chiedendogli con una lettera - pubblicata ieri sul Gazzettino - di bocciare l’inceneritore previsto a Marghera, sostenendo - «con il consenso del patriarca Moraglia - che l’impianto inciderà «sulla pessima qualità dell’aria, sull’espandersi di tumori e leucemia, sull’incremento della presenza di Pfas, sull’inquinamento ambientale».


LA RELAZIONE
«Preme sottolineare - recita la lettera di Zaia - anche a beneficio specie dei lettori, che nell’ambito amministrativo e legislativo regionale operano procedure e competenze codificate, a garanzia dei cittadini, dove i rappresentanti istituzionali e i dirigenti operano nel rigido rispetto delle procedure previste. Non è “l’influenza” del presidente della Regione a poter, aggiungo fortunatamente, condizionare l’operato delle commissioni chiamate dalla legge a valutare l’impatto sull’ambiente dei progetti proposti da soggetti pubblici o privati, per il quale si configurerebbe peraltro un reato penale: resta invece il delicato compito della politica di diffondere una cultura di grande rispetto dell’ambiente e di estremo rigore nella difesa della salute pubblica».
Dalla relazione che Zaia ha chiesto agli uffici risulta che «in data 10/11/2022 la società Enirewind SpA ha presentato istanza per attivazione del procedimento per il rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) per la realizzazione di un impianto di valorizzazione fanghi da depurazione civile da realizzarsi presso il sito di Porto Marghera». Conclusa la verifica documentale, è stata avviata l’istruttoria, «a tutt’oggi in corso di svolgimento, di competenza del Comitato Tecnico Regionale Via, organo tecnico istruttorio indipendente». Il Comitato Via ha chiesto a Eni Rewind «una serie di approfondimenti e ulteriori analisi». Tra le integrazioni presentate, «figura anche la Valutazione di Impatto Sanitario espressamente richiesta dall’Ulss 3 Serenissima». Inoltre nel gruppo istruttorio è stata integrata la Direzione regionale Prevenzione che lo scorso 13 febbraio ha comunicato di avere coinvolto l’Istituto Superiore di Sanità, chiedendo contestualmente di posticipare le sedute del Comitato Via e delle conferenza di Servizi per poter acquisire il suddetto parere».


Zaia ha voluto sottolineare «l’assoluta indipendenza a ogni possibile “influenza” degli organi regionali deputati a deliberare su tematiche tecniche assolutamente delicate, dove è bene siano i tecnici e gli studiosi a sviscerare ogni possibile fattore in ordine ai potenziali impatti e alle relative criticità ambientali e sanitarie. Ogni decisione - ha puntualizzato il governatore - verrà quindi effettuata dal Comitato regionale Via, organo tecnico indipendente, solo una volta acquisiti tutti gli elementi informativi richiesti e realizzati i necessari approfondimenti che dovessero occorre nel prosieguo dell’istruttoria». Ciò non toglie che il patriarca non possa essere ascoltato: «Ho richiesto - ha scritto Zaia - nei limiti delle mie competenze e in osservanza all’indipendenza della Commissione Via, che il Patriarca o un suo delegato vogliano essere auditi dalla commissione stessa sulle ampie tematiche e sulle preoccupazioni citate nella vostra lettera per poter valorizzare anche questi potenziali preziosi contributi durante l’iter di valutazione amministrativa». 

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Il Gazzettino