Terribili fiamme nella stalla: paura per i tori e gran lavoro dei vigili del fuoco

Le operazioni di spegnimento della stalla
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SEDICO - «Siamo scombussolati ma per fortuna stiamo tutti bene». Sono state le prime parole di Giuseppe Varotto dopo che, ieri pomeriggio, un incendio di grandi dimensioni ha interessato uno dei suoi capannoni, in via Triva a Sedico, provocando danni da migliaia di migliaia di euro. Nessuno dei lavoratori e degli animali (accanto c’è una stalla con 50 tori) è rimasto coinvolto dalle fiamme ma la paura è stata tanta.


LA SCINTILLA
L’incendio ha cominciato a propagarsi all’interno di uno dei capannoni verso le 14.30. È presto per dire da cosa abbia avuto origine ma quello che è certo è che si è diffuso molto velocemente. «È successo tutto all’improvviso – ha spiegato Varotto – Un uomo che passava di là si è accorto del fumo che usciva da una delle stalle e mi ha avvisato. Mi sono messo a correre». In pochi minuti le fiamme hanno divorato ogni cosa. All’interno del capannone c’erano macchinari e, soprattutto, foraggio. È stato quest’ultimo a dare la spinta necessaria affinché l’incendio si diffondesse ovunque avvolgendo l’intera struttura. I vigili del fuoco sono accorsi in massa dopo pochi minuti. Sul posto le squadre di Belluno, Feltre, Agordo e i volontari del Basso Feltrino, dell’Alpago, Belluno e Selva con due autopompe, sei autobotti, un’autoscala, una pala gommata, un gruppo fari, altri automezzi di supporto e oltre 25 operatori. Insieme hanno iniziato le operazioni di spegnimento dell’incendio che ah interessato un’area di oltre 1000 metri quadrati. Il pericolo era che si diffondesse agli altri capannoni e soprattutto alla stalla vicino dove ci sono ben 50 tori.
I SOCCORRITORI
«Per fortuna le fiamme sono state domate velocemente – ha raccontato Giuseppe Varotto – non saremmo riusciti a spostare 50 tori in tempo. Però è un disastro». Le squadre dei vigili del fuoco hanno messo in sicurezza la parte del capannone adiacente alla stalla e hanno poi continuato con le operazioni di spegnimento e bonifica della struttura. Il foraggio e il mangime sono stati portati all’esterno e raffreddati. Un’operazione lunga e complessa continuata per tutta la notte. Le cause dell’incendio sono al vaglio dei vigili del fuoco. Si è trattato di un corto circuito o qualcuno ha fatto uno scherzo di cattivo gusto? È stata un’intimidazione?
CORTO CIRCUITO

«Lavoriamo dal 1975 – ha chiarito Varotto – E non abbiamo mai avuto contrasti con nessuno. Né tanto meno abbiamo ricevuto scherzi. Qui è tutto aperto. Il dispetto lo escludo. Sembra invece che sia stato un guasto alla corrente». Al di là delle cause, che verranno accertate dagli organi competenti, rimangono i danni. «Sono tanti, tanti, tanti – ripete Varotto – Per fortuna siamo riusciti a tirare fuori e a salvare i macchinari. Non c’era dentro molto altro, a parte il foraggio. Ma è un macello. Tutto il capannone è andato a fuoco e il tetto non esiste più. Anno bisesto, anno funesto».

 

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Il Gazzettino