Cimadolmo. Salvò un palazzo da un incendio, il Comune gli da' la cittadinanza onoraria

Ha salvato una palazzina da un incendio, cittadinanza onoraria per Hafid Benmbarak
CIMADOLMO (TREVISO) - Incurante del fumo e delle fiamme entrò nel locale che stava andando a fuoco. Estintore alla mano Hafid Benmbarak raggiunge le prese del gas...

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CIMADOLMO (TREVISO) - Incurante del fumo e delle fiamme entrò nel locale che stava andando a fuoco. Estintore alla mano Hafid Benmbarak raggiunge le prese del gas e chiuse i rubinetti. Prevenendo così quella che avrebbe potuto essere un'esplosione devastante. Accadde il giorno di Santo Stefano dell'anno scorso; a prender fuoco era stato il locale di Leo Pizza in via Mazzini. Per questo suo gesto coraggioso ed altruista riceverà la cittadinanza onoraria, che gli sarà conferita dal sindaco Giovanni Ministeri.

Il gesto eroico

Quella mattina Benmbarak era uscito per andare in farmacia, doveva prendere delle cose per l'ultima figlioletta, nata da pochi giorni. Vide il fumo uscire dalla pizzeria e con prontezza, afferrato un estintore, entrò nel locale. Nel frattempo era sopraggiunto Ministeri; insieme, rapidissimi, portarono aiuto al gestore Sergio Damiano. Il pericolo era rappresentato appunto dalle tubazioni del gas. Malgrado gli ambienti fossero ormai invasi dal fumo, Benmbarak riuscì a individuare i rubinetti del gas e a chiudere l'alimentazione. Un intervento provvidenziale: se il fuoco li avesse raggiunti avrebbe potuto provocare una disastrosa esplosione. Venerdì alla festa degli auguri che inizia alle 19.30 il sindaco gli conferirà la cittadinanza onoraria. «Ringraziamo Hafid Benmbarak che con spirito di abnegazione e dovere civico, unitamente al sindaco, metteva in sicurezza lo stabile a rischio di deflagrazione, a seguito di incendio e per aver interpretato in tal modo la migliore tradizione della nostra comunità. Si esprime ogni più viva attestazione di stima al cittadino esemplare al quale si conferisce la cittadinanza onoraria in virtù del coraggio con il quale ha affrontato il pericolo mettendo a rischio la propria vita» sta scritto nella pergamena che gli verrà consegnata. «C'era bisogno di dare una mano e io l'ho fatto» dice lui. Il maghrebino agì di slancio, senza pensare al pericolo, al fatto che a casa aveva tre bimbe piccole, l'ultima nata da una decina di giorni. «Sono orgoglioso di essere sindaco di una comunità dove ci sono persone come Afid Benbarak» chiosa Ministeri.

 

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Il Gazzettino